Del Rio in sciopero della fame, anche per gli stupratori di Rimini

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Lui e altri cuckold dell’accoglienza hanno organizzato uno sciopero della fame, a tempo e a cappuccino e brioche. Lui è l’attuale ministro abusivo Graziano Del Rio.

Correva l’anno 2013, il suo nono e ultimo da sindaco di Reggio Emilia, quando una ragazza venne brutalmente stuprata in uno stabile abbandonato del Comune. Dal solito immigrato maghrebino

Fu la ciliegina sulla torta di un’amministrazione che, con la sua politica lassista e terzomondista, ha reso la città del tricolore una delle capitali italiane dello stupro.

Ma il rapporto di Del Rio con gli stupri e gli stupratori non terminò lì. Grazie alla sua attività orale venne cooptato al governo. Da allora non si è più mosso dalla poltrona. Da quando è al ministero delle infrastrutture non fanno che cadere ponti, forse per la sua sconsiderata ideologia del ‘più ponti meno muri’.

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Qui a Vox ce lo ricordiamo come indefesso difensore dell’onore di 30 stupratori pakistani. Era il 2015 quando in Parlamento ci accusò di avere definito stupratori degli stupratori:

Ministro Del Rio attacca Vox: “Non potete scrivere che immigrati stuprano”

Non è quindi strano che chi difende l’onore degli stupratori e non le vittime dello stupro sia in prima linea nella svendita della Nazione e nella concessione della cittadinanza a individui che hanno una propensione allo stupro 6 volte superiore agli italiani.

Insomma, Del Rio è in sciopero della fame perché la cittadinanza italiana venga concessa, anche, agli stupratori di Rimini. Lui lo sa. E gli piace.