Notizie scomode, Ue pronta a censurare Internet: «Pronti a intervenire»

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Un ministero della verità per impedire la diffusione della verità e imbavagliare la Rete. L’Unione europea è pronta a intervenire sul tema delle cosiddette fake news, ovvero tutte quelle notizie che possono turbare il Sistema.

Ad annunciarlo, uno dei burocrati/parassiti della Ue, il direttore generale Dg Connect della Commissione Europea, tal Roberto Viola. «Abbiamo appena pubblicato una comunicazione che dice: cerchiamo di svolgere questo lavoro con l’autoregolamentazione, soprattutto la rimozione dei contenuti illegali. Se non ci saranno novità allora dovremo intervenire sul piano legislativo», ha spiegato nel corso di un dibattito con il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e la presidente della Rai Monica Maggioni.

La Fedeli e la Maggioni! Due fake news viventi. Probabilmente l’invito era autoironico.

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«La rete è diventato il mezzo più importante di informazione dei cittadini e il sistema dei media tradizionali, che regge il sistema democratico, è stato scosso da questa rivoluzione – ha sottolineato Viola -. La situazione è preoccupante, anche perché ci sono algoritmi che amplificano le fake news. Per questo il presidente Juncker ha inviato una lettera al presidente del Parlamento europeo per spiegare che un’iniziativa politica è necessaria».

Un sistema veramente democratico non viene ‘scosso’ dalla diffusione delle idee. Se viene scosso, significa che prima le censurava attraverso il controllo dell’informazione che ora è sfuggito di mano: per questo vogliono ‘vigilare’ la Rete.

Anche la Fedeli ha sottolineato la necessità di intervenire a livello culturale e per questo ha ricordato il raggiungimento di un accordo «sull’educazione civica al digitale che partirà il 31 ottobre con programmi mirati nelle scuole, insieme a Google, a Confindustria ed anche ad altri soggetti che hanno la responsabilità delle diverse piattaforme». Questa ha a malapena la licenza elementare, e parla di ‘cultura’.

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«Quello che ci permette di tornare ai fatti sono gli strumenti – ha poi aggiunto la fake news viveve Maggioni, ricordando che il Prix è intitolato proprio ‘Back to facts’ -. Non è che i falsi siano mancati nella storia, quello che è cambiato è la pervasività di chiunque voglia inquinare il mondo delle notizie, anche usando il più subdolo degli strumenti che è il verosimile».