A guidare la rivolta contro il giornale estero mantenuto dai contribuenti italiani, Avvenire, proprio un sacerdote di Roma, Don Paolo Pizzuti.
Don Paolo, parroco di San Giuseppe da Copertino, tornato da poco da un mese e mezzo trascorso sul Cammino di Santiago, in Spagna, ha vietato la distribuzione del giornale vaticano nella sua chiesa. In opposizione alla vergognosa prima pagina a sostegno dello ius soli. Probabilmente hanno un desiderio masochistico di sodomizzazione culturale. Forse non solo, culturale.
“Spiacente – scrive su Facebook il prete ‘ribelle’ – questo è fare politica, oggi niente distribuzione di Avvenire in parrocchia”.
Poi aggiunge: “Non è compito del quotidiano intervenire così su questioni di diritto amministrativo. Qui non è in ballo un valore fondamentale”.
Contro Avvenire anche Filippo Savarese, portavoce di Generazione famiglia: “Una pagina del genere sulle unioni civili non c’è stata – punta il dito -. Libera scelta editoriale. Ma allora liberi tutti”.
C’è una chiesa italiana. L’altra, quella di Bergoglio e dei Vescovi, è una grande onlus a scopo di lucro.