Cittadini denunciano morti tra profughi infetti, Sindaco li denuncia

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Interessante articolo sull’emergenza Tubercolosi tra i profughi pubblicato dal giornale locale della provincia di Belluno. Interessante per come presenta la notizia di una epidemia di Tubercolosi nel locale centro profughi, smentita dalle Coop:

Ieri l’altro, “un morto per Tbc”. Ma già ieri “l’epidemia” aveva fatto un’altra vittima. C’è chi giura di aver visto due carri funebri in zona Arten dove si sarebbe verificato “un focolaio di tubercolosi fra i migranti ospiti”. Questa bufala ha fatto il giro della provincia. Così gli ignoti che hanno gridato al lupo al lupo, sono stati denunciati ai carabinieri di Arsiè con l’ipotesi di procurato allarme dal sindaco di Fonzaso. Giorgio Slongo, quando ha cominciato a diffondersi questa falsa notizia, si è attivato, non senza una certa apprensione che gli deriva dal ruolo di massima autorità sanitaria del suo comune.

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Si è messo in contatto con le cooperative che gestiscono l’accoglienza e l’inserimento della cinquantina di migranti, distribuiti in due nuclei, per capire se la voce fosse attendibile. Responsabili e operatori delle coop erano già al corrente che si fosse diffusa questa illazione. E lo hanno tranquillizzato.

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Quindi dei cittadini denunciano un focolaio di Tubercolosi in un centro profughi e la morte di alcuni degli ospiti fatti sparire. Vero? Falso? Il sindaco manda qualcuno a controllare? No, chiama le Coop che lo tranquillizzano.

Ecco, è in questo modo che poi si diffondono notizie non verificate. Per la totale non credibilità delle autorità pubbliche e i loro tentativi demenziali di smentita. Se una coop ha nascosto un’epidemia di TBC, per motivi ovii, di certo non si autodenuncia al telefono con il sindaco. E’ piuttosto evidente che per smentire il tutto sarebbe necessario un controllo delle autorità sanitarie.

E a poco valgono le rassicurazioni di chi parla di ‘controlli’ fatti nel tempo sui cosiddetti profughi, quando, nonostante le millantate visite precedenti, si svela che per scoprire se un profugo è infetto bisogna aspettare che stupri una ragazza polacca sulla spiaggia di Rimini.