Il profugo portato da Bergoglio non vuole lavorare: “In Italia per fare il rapper”

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Ricorderete il viaggio di Bergoglio a Lesbo, tra clandestini e terroristi islamici camuffati da profughi, con tanto di selfie tra i vessilli dei terroristi islamici di FSA. E ricorderete che da Lesbo si portò un bel gruppo di clandestini, tutti rigorosamente islamici, tutti rigorosamente sbolognati all’Italia:

Lesbo, parlano i cristiani abbandonati da Bergoglio: “Ha scelto solo islamici”

Bene. O meglio: male. Avvenire, il giornale dei vescovi italiani ci racconta la storia di uno di loro, in Italia, a distanza di oltre 1 anno.

Majid, ragazzo siriano scappato dalle bombe, uno dei dodici migranti ‘salvati’ da papa Francesco nel campo profughi di Lesbo e arrivato a Roma dove, ora, come tutti i suoi coetanei più fortunati, può anche sognare di fare il rapper.

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La storia è raccontata in maniera poetica e a tratti ironica nel cortometraggio ‘L’amore senza motivo’ di Paolo Mancinelli che ha ricevuto la Menzione Speciale del Premio MigrArti alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia proprio «per la capacità di aver saputo narrare una storia semplice che ha fatto il giro del mondo in maniera fresca e immediata» (Ansa, 12 settembre).

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Il cortometraggio di Mancinelli affronta la storia di Majid come simbolo del dramma contemporaneo della fuga dai luoghi della guerra che ancora squassano gli equilibri dell’Europa e del mondo. Mancinelli ha scelto però la chiave dell’ironia, della leggerezza, grazie anche alla simpatia irresistibile di Majid: il padre lo vorrebbe dentista, ma il ragazzino invece sogna di diventare un rapper.

Majid si appassiona da subito alla lingua e alla cultura italiana, tanto che, nella frequentazione dei rapper della capitale

Per fortuna abbiamo Majid che viene in Italia a fare il rapper. Altrimenti come faremmo senza queste risorse?

A proposito: la guerra in Siria è finita, ora potete anche smettere di fingervi profughi, voi islamici mentre i cristiani sono rimasti tutti lì, e tornare a casa vostra. A fare i rapper.

Invece, insieme ai loro colleghi africani in fuga da anni dalla guerra in Siria, il Vaticano in combutta con il governo mai eletto continua a farli venire con i famigerati ‘corridoi umanitari’. A guerra finita da un anno nel 90% del territorio siriano.