Congo, Polizia spara sui profughi: strage di donne e bambini

Vox
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Come ben sapete, la femmina della famiglia Kyenge è in Italia per insegnarci l’integrazione. Soprattutto che dobbiamo accogliere i profughi. Poco importa siano africani in fuga dalla guerra in Siria.

Intanto, 36 rifugiati del Burundi nel Congo, 15 dei quali donne, sono morti e oltre 100 altri sono rimasti feriti: la polizia congolese ha sparato su di loro durante una protesta degenerata in scontri, nella provincia di South Kivu.

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Secondo l’inviato Onu Sidikou, che s’è detto “profondamente scioccato” dalla violenza, la polizia ha aperto il fuoco “indiscriminatamente” sui rifugiati che protestavano con violenza nella cittadina di Kamanyola contro l’espulsione dal Congo di quattro di loro.

Ma pensa. Il Congo espelle i profughi – in questo caso veri, perché i veri rifugiati non prendono navi, si spostano di pochi chilometri – e la sua polizia spara su donne e bambini. A casa Kyenge.

Negli scontri, precisa una nota della missione Onu, è rimasto ucciso anche un poliziotto congolese e dei 117 rifugiati feriti 39 sono stati evacuati in elicottero verso la città di Bukavu. In Congo ci sono 44.000 profughi dal Burundi. Noi ne ospitiamo centinaia di migliaia, finti, in hotel. E Kyenge viene ad insegnarci l’integrazione.