Stupri Rimini, sarà sentito mediatore Coop

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Sarà sentito a breve dagli investigatori il pachistano, mediatore culturale di una cooperativa, la famigerata Lai-Momo, nota per avere ospitato a spese nostre diversi profughi stupratori, indagato dalla Procura di Bologna per istigazione a delinquere dopo il post su Facebook all’indomani delle violenze sessuali di Rimini: “Lo stupro è peggio solo all’inizio”.

Allo straniero è stato notificato un invito a comparire. Sulla vicenda aveva aperto un fascicolo il procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del pool ‘fasce deboli’, delegando indagini alla squadra mobile.

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Coop mediatore pro-stupro ospitava profugo stupratore e assassino

L’indagine deve essere ampliata alla stessa cooperativa. E si deve capire quale è stato il ruolo di questo ‘mediatore’ e della cooperativa stessa negli stupri commessi dai profughi che ospitavano.

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Polemiche hanno suscitato anche le frasi a Matrix del padre dei due fratelli minorenni marocchini, accusati di far parte del gruppo di stupratori, ora in carcere: “Sono ragazzini, fra due-tre anni usciranno e per lavorare, si faranno una vita”. “Ho letto le parole sui giornali – ha commentato il procuratore aggiunto Giovannini, interpellato sul punto – e credo che debbano far riflettere molto perché forse questa è la percezione che la gente ha del nostro sistema penale”.