Nuovo caso di bambina africana infetta di malaria, stavolta a Mantova
A contrarre la malattia una bambina di quattro anni nigeriana che vive a Mantova con la famiglia ed è rientrata pochi giorni fa dal suo paese dove aveva trascorso qualche settimana. All’arrivo, i primi sintomi, febbre, mal di testa.
I genitori l’hanno portata subito all’ospedale Carlo Poma, dove rapidamente le è stata diagnosticata la malaria. Ora si attende una zanzara che punga lei e la prima povera bambina italiana che passa.
Anche perché è ricoverata semplicemente in pediatria. Anche i famigliari, come avviene sempre in questi casi, sono stati sottoposti al trattamento previsto, ma – precisano dalla direzione del Poma – la situazione è sotto controllo e non presenta motivo di preoccupazione. Se lo dicono loro, c’è da crederci, come a Trento.
Abbiamo sempre detto che la malaria, pur diffondendosi attraverso il veicolo zanzare e non tra umani, se importi masse infette, crei le condizioni perché si diffonda. Oppure basta qualche viaggio da casa loro a casa nostra per importare veicolo e infetti. Questo frenetico movimento di persone, aspetto tragico della Globalizzazione, uccide,
Quante piccole Sofia devono morire, in questo povero Paese, prima che si prendano provvedimenti sui migranti di rientro o in arrivo da paesi dove le epidemie sono endemiche?