Omar, il profugo che gira nudo in città ma non viene mai espulso

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Primo fine settimana di settembre tra inaugurazione della Fiera del Levante e nudisti recidivi a spasso per il lido preferito dai baresi, Pane e pomodoro. Un migrante della Costa D’Avorio, è entrato in acqua nudo tra donne, anziani e bambini commentando ad alta voce «Ho bisogno di purificarmi». Una stranezza che ha indotto gli altri bagnanti a temere che il giovane potesse essere in preda a un qualche squilibrio mentale. Una volta ultimato il bagno e tornato al suo telo, lo straniero ha dovuto abbandonare la tenuta adamitica sotto le pressioni dei baywatch del lido che lo hanno trattenuto fino all’arrivo di una pattuglia della Polizia Municipale e una della Squadra Volante della Questura.

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Dalle verifiche condotte dagli agenti è emerso che il giovane, peraltro non nuovo a questo genere di comportamento, aveva riacquistato da poco la libertà dopo essere finito in carcere per un reato di droga. Non è la prima scena di nudo integrale che ha offerto questa estate torrida. Nella prima settimana di giugno, ad esempio, un cittadino sudanese di 22 anni ha sollevato lo scandalo mostrando senza vergogna, sulla spiaggia affollata di Pane e Pomodoro, quelle parti dove solitamente non batte il sole. La spettacolo ripreso con un telefonino è finito sui social media. Un mese dopo lo stesso migrante è tornato alla carica denudandosi in corso Vittorio Emanuele davanti a un gruppo di bambini. Lo hanno arrestato per aver aggredito i vigili urbani intervenuti con lo scopo di convincerlo a rivestirsi. Il suo avvocato ha chiesto per lui la perizia psichiatrica. Il 10 di giugno era toccato alla Polfer fermare in Piazza Moro un altro nudista, un cittadino dell’Est in stato confusionale, ricoverandolo nella Pischiatria del Policlinico.

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Siamo invasi da psicolabili. E invece di espellerli li rimpalliamo tra psichiatri e spiagge. Fino al prossimo stupro.