“Il sottosegretario Boschi esorta a non fare connessioni tra gli stupri e gli immigrati? I dati forniti dal Viminale sui reati sessuali commessi in Italia ci dicono che nel primo semestre del 2017, su 2400 casi denunciati di violenza sessuale, oltre 900, il 38%, è stato commesso da immigrati. Per cui, sottosegretario Boschi, considerando che gli immigrati, regolari o no, sono circa l’8,2% dell’attuale popolazione italiana, ma il 38% degli stupri li commettono loro, una connessione mi pare che ci sia e anche molto evidente. Senza gli immigrati avremmo 900 stupri in meno a semestre, ovvero 5 stupri in meno al giorno, sarebbe già un drastico calo, poi, chiaramente, bisogna comunque prevenire e punire tutti gli altri casi, commessi da italiani, e l’unica strada per farlo sono pene dure, carcere vero per tanti anni, la castrazione chimica per i recidivi e quella chirurgica irreversibile nei casi più efferati come lo stupro di Rimini”. Lo afferma il senatore Roberto Calderoli della Lega nord.
Boschi nega l’evidenza: “No correlazioni fra migranti e violenze”
Abbiamo di nuovo sbarcato truppe di giovani maschi africani in Italia. Individui brutali. Provenienti da paesi dove lo stupro non è reato e, anzi, come ha spiegato il ‘mediatore culturale’ della coop bolognese, dove sono convinti che è “peggio all’inizio, poi alle donne piace”. Paesi dove non si fa differenza tra anziane e bambini, tra donne e asini.
E i giornali che scrivono non si debba fare un’equazione tra immigrati e stupri, non conoscono i dati.
L’ indagine condotta da Demoskopika, elaborando le tabelle del Viminale, compone un quadro purtroppo inquietante: nel quinquennio 2010-2014 il 39 per cento delle violenze sessuali è stato compiuto da stranieri contro il 61 per cento opera di italiani. Dal punto di vista delle proporzioni qualcosa non quadra, anzi stride: nel 2014 risiedevano nel nostro Paese 60,8 milioni di persone e di queste il 91,9 per cento era italiano e solo l’8,1, circa 4,9 milioni, veniva da fuori.
Le quote non sono in linea. Anzi. Denunce e arresti si sono moltiplicati in quella direzione. Su 22.864 casi segnalati nel quinquennio (il numero vero delle violenze resta naturalmente sconosciuto) molto spesso gli investigatori hanno messo nel mirino individui con passaporto non tricolore: romeni, anzitutto, e poi albanesi e marocchini.
Sono numeri che conosciamo da anni. Peggiorati, di molto, nel triennio non presente in queste statistiche.
Tanto per essere chiari: significa che i cosiddetti migranti hanno una propensione allo stupro 10 volte quella degli italiani.
La popolazione italiana statisticamente rilevante per il tipo di reato (costituita da uomini dai 14 agli 80 anni) è di 23.634.154. Abbiamo, quindi, un tasso di *criminalità sessuale* del 2,2 x 10000, ovvero circa 2 uomini italiani su 10.000 commettono il reato di stupro in un anno.
La popolazione straniera (regolare e dai 14 agli 80 anni) è pari a 1.373.045. Aggiungiamo con criteri statistici 400.000 irregolari ed arriviamo a 1.773.045.
Abbiamo, quindi, un tasso di *criminalità sessuale* del 19,5 x 10000, ovvero circa 20 immigrati su 10.000(2 su 1.000) commettono il reato di stupro in un anno.
Statisticamente parlando la differenza tra il 2×10000 e il 20×10000 è parti a DIECI volte.
Quindi gli immigrati hanno una propensione allo STUPRO che è dieci volte superiore a quella degli Italiani.
Non dimentichiamo che questi dati sono “per difetto”, ovvero vi sono incluse le violenze domestiche tra marito e moglie che non sono esattamente la stessa cosa dello “STUPRO”. Quindi in realtà la differenza a sfavore degli immigrati è ancora più ampia.