Immagini scioccanti quelle denunciate da alcuni testimoni
Almeno una decina gli agnellini sgozzati vivi e fatti morire goccia di sangue dopo goccia di sangue, tra atroci sofferenze, nel cosiddetto rito islamico per la festa dello Sgozzamento, venerdì 1 settembre a Cavanella Po, frazione di Adria. Nel triangolo dei profughi.
Gli agnellini sacrificali sarebbero stati forniti da un’azienda agricola del luogo. Il rito sarebbe avvenuto in un casolare abbandonato senza alcun rispetto delle normative igieniche; e ancora non si sa bene che fine abbiano fatto gli animali morti, così come pure le parti organiche, a cominciare dal sangue, che, secondo testimonianze, sarebbero state abbandonate sul posto.
Secondo quanto emerge sarebbero scattate delle denunce, pare verso le persone che hanno eseguito il rito; così pure non è escluso che si possa trovare nei guai anche chi ha messo a disposizione il casolare, pur magari a propria insaputa.
Il borgo dove i Profughi sono il triplo degli Italiani – VIDEO
Intanto si viene a sapere che da circa un anno si sta cercando di dar vita a un centro autorizzato per questo particolare tipo di macellazione: l’ex Ulss 19, ora diventata Ulss 5, sarebbe impegnata da tempo affinché si arrivi a una soluzione che possa conciliare le diverse esigenze. Federico Simoni, vicesindaco di Adria, commenta duro: “Non hanno ancora capito cosa significhi integrarsi – le sue parole – devono rispettare le nostre leggi, come noi rispettiamo le loro tradizione se non si scontrano con le norme stesse”.
Come si permette la Ulss di “cercare di dare vita ad un centro dove si pratica lo sgozzamento rituale degli animali”, che avviene tra atroci sofferenze? Vox invita gli animalisti locali a farsi sentire.