Islam, 1 Settembre Festa Sgozzamento: saranno migliaia gli animali sacrificati in Italia

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Giovedì 31 agosto inizia la Festa dello Sgozzamento o del Sacrificio, celebrata dagli islamici di tutto il mondo.

Per tradizione, durante i giorni dell’Eid al-Adha viene compiuta una mattanza di poveri animali che vengono sgozzati e devono morire per lento dissanguamento. Queste scene truculente avvengono in pubblico e sono propedeutiche allo sgozzamento degli infedeli.

Una ricorrenza che, in Italia, solleva perplessità non solo tra gli amanti degli animali ma anche tra le istituzioni cittadine: capita che tra le case sorgano macelli improvvisati e avvengano “sgozzamenti fai-da-te”, con evidenti rischi igienici.

Il primo a far sentire la propria voce è il Movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla, che chiede ai sindaci di “aprire gli occhi sugli abusi”. Anche Aidaa chiede ai sindaci di emettere ordinanze contro la macellazione senza stordimento.

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Comunque, entro il tramonto del 4 settembre, saranno milioni gli animali passati sotto le lame dei fedeli osservanti. Lo sgozzamento, infatti, prevede la recisione della giugulare per permettere al sangue di defluire, essendo impuro, e deve essere praticato da un islamico maschio adulto “in stato di purità legale”.

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Ma da alcuni anni, con l’aumento della presenza di cittadini di fede musulmana nelle città europee, sono esplose le preoccupazioni delle istituzioni sotto il profilo igienico-legale e le proteste dei gruppi animalisti per gli “sgozzamenti di condominio”, come li ha definiti la presidente di Enpa, Carla Rocchi.

Un decreto legislativo del 1998 prevede che l’animale prima di essere ucciso debba essere privo di coscienza, in modo da evitargli ulteriori sofferenze. Lo stesso decreto, però, concede, incredibilmente, una deroga alle macellazioni rituali. E’ come se, nonostante l’omicidio sia illegale, si permettessero i sacrifici umani ai seguaci di una qualche religione.

Secondo un’inchiesta condotta dall’organizzazione internazionale Animal Equality, il giro d’affari in Italia della cosiddetta macellazione rituale halal ammontava nel 2015 a circa 5 miliardi di euro.

“Solo in Italia – spiega Brambilla – saranno decine di migliaia gli animali che perderanno la vita in questo modo, perché lo stordimento preventivo è vietato dal rito. A noi animalisti tutta questa sofferenza sembra il contrario di una festa. Perciò cambieremo la legge, non appena avremo la forza di farlo, visto che la politica finora non ne è stata capace”.

Ma come per tutto il resto, alla fine, la soluzione è solo una: cacciare i musulmani dalle nostre terre.