Il piano di ripopolamento portato avanti dal sindaco di Riace, non essendo una risorsa per il territorio, ha bisogno di finanziamenti: in sostanza i contribuenti devono pagare i suoi giovani maschi africani perché questi vivano a Riace.
Dice di essere “sfiduciato, avvilito, indignato con lo Stato” e pronto a lasciare Riace se il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Reggio Calabria non confermeranno il sostegno finanziario fornito all’esperienza di dei bonus e delle borse lavoro, strumenti che hanno imposto la cittadina della locride sul piano nazionale e internazionale diventando un vero punto di riferimento sull’accoglienza migranti. Protagonista di questa battaglia è (Domenico) Mimmo Lucano, dal 2004 sindaco di Riace, comune di 1500 abitanti in provincia di Reggio Calabria, di cui ha contribuito alla rinascita trasformando gli immigrati in cittadini immigrati I bonus e le borse lavoro sono stati parte portante di questo progetto che ha visto passare a Riace in questi anni 7-8 mila migranti.
Quello che l’oscena Ansa definisce ‘accoglienza migranti’, è una sostituzione etnica a pagamento. Che ingrassa tutto il complesso della ‘ndrangheta locale, come hanno bene evidenziato le inchieste sull’amico di Alfano.
Per anni, oltre ai soliti 35 euro che spendiamo per ogni finto profughi in vitto, alloggio e paghetta, abbiamo pagato questi coloni africani dando loro lavori inutili perché abitassero nella città di Mimmo Lucano.