ESTRATTO dalle 148 pagine di atti dell’ordine di sequestro di nave Iuventa dell’Ong tedesca Jugend Rettet accusata di favorire l’immigrazione clandestina:
Stefano Spinelli, medico, della onlus Rainbow for Africa che collaborava con i tedeschi di nave Iuventa, in una intercettazione paragona la Ong tedesca Jugend Rettet «a un collettivo» volendo intendere come gli stessi esponenti non riconoscano assolutamente l’Autorità dello Stato facendo confusione «tra mandato umanitario e attivistico».
Ma la parte più scabrosa, ma non inaspettata per chi legge Vox, è quella in cui la Guardia Costiera italiana viene chiamata in causa:
Il 6 maggio Spinelli al telefono con Mauro Forte, medico a bordo di nave Iuventa mette in evidenza il ruolo ‘collaborativo’ della nostra Guardia costiera. Prima spiega che in Italia «c’è una politica contro tutte le Organizzazioni non governative (…) la Guardia costiera rimane dalla parte nostra, però contemporaneamente devono essere zelanti rispetto ad un tema di controllo» sulle Ong che vanno a prendere i migranti di fronte alla Libia.VERIFICA LA NOTIZIA
Il volontario parlando con un certo Tommaso, dell’altra ong sotto inchiesta, Medici Senza Frontiere dice: «Queste Ong tedesche che si scambiano il personale bene o male hanno tutte quell’estrazione lì molto no border». E fa un esempio inquietante su cosa potrebbe accadere: «Se ci obbligano a trasferire qualcuno alla Guardia costiera libica (…) cosa succede se noi rifiutiamo quell’ordine e ci spostiamo autonomamente verso un Place of safety italiano? Come si arriva lì ci denunciano tutti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, no?». Tommaso di Msf risponde: «Clandestina, certo». Spinelli ammette riferendosi a Jugend Rettet che «li ho portati anche al Senato (…) ma i tedeschi tutti delle Ong non si rendono conto del clima e della condizione politica in cui ci stiamo muovendo. Trattano l’Italia come un paese del terzo mondo».
Sempre Spinelli parlando con Gianluca Solla, giornalista del Manifesto, anche lui a bordo di nave Iuventa, rivela che l’Ong Jugend Rettet «sta palesemente seguendo tipo cagnolino le indicazioni di Sea Watch (altra Ong tedesca radicale ndr)». E dietro queste Organizzazioni umanitarie ci sono «alcuni protestanti tedeschi della Germania meridionale (…) che sono molto duri, sembra che cerchino lo scontro».