IMAM PARIGI: “VOGLIAMO UNA GRANDE MOSCHEA A MILANO”

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“Nessuna lezione da chi ci vorrebbe insegnare come gestire il territorio e la sicurezza dei nostri cittadini, soprattutto se chi lo fa proviene da un Paese, la Francia, che ha pagato e continua a pagare con il sangue un modello di societa’ multirazziale fallito”. Lo dichiara l’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi, in questi giorni a Ponte di Legno, rispondendo a Dalil Boubaker, rettore della grande moschea di Parigi che ieri ha partecipato a un incontro nel paese camuno, invitando alla realizzazione di una grande moschea a Milano.

Certo, seguiamo l’esempio francese. Così ben riuscito.

“Le parole del rettore della moschea di Parigi – prosegue Viviana Beccalossi – lasciano basiti soprattutto quando accenna a quattro scuole islamiche, l’ultima delle quali, il Wahhabismo, ospiterebbe elementi integralisti e pericolosi”.

“Noi – conclude Viviana Beccalossi – continuiamo per la nostra strada, fatta di regole e trasparenza. Le stesse che chiediamo a chi gestisce moschee e centri islamici nell’assoluta illegalità e che gia’ diverse volte hanno ospitato personaggi legati al terrorismo o a chi dovrebbe vigilare sui finanziamenti non sempre trasparenti, per usare un eufemismo, che provengono in Italia a favore di costruzioni di moschee da Paesi come il Qatar”.

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Boubaker è il più alto rappresentante musulmano in Francia, e ha già ‘invitato’ a trasformare le chiese cattoliche francesi non utilizzate in moschee.

Secondo lui, sono necessarie almeno altre 5.000 moschee in Francia, che ha la popolazione musulmana più grande d’Europa.

“E’ una questione delicata, ma perché no?”, aveva detto, Dalil Boubaker, rettore della Grande Moschea di Parigi e presidente del Consiglio francese del culto musulmano, a radio Europe 1. Perché no?

E ora punta già all’Italia.