No allo Ius soli. E’ la posizione, “chiara e netta”, che ha ribadito anche ieri mattina, in diretta su Radio1 Rai, ospite della trasmissione di approfondimento “Radio anch’io” il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin.
Per Bergamin, la legge sulla cittadinanza all’esame del parlamento è “scellerata ed azzardata”. E sono ben altre le priorità di cui bisognerebbe occuparsi: “Le pensioni, gli esodati, i nostri giovani senza lavoro”, sottolinea Bergamin.
“E invece il Partito democratico estrae adesso dal cilindro questo argomento, perché ha bisogno di distrarre le persone da problemi ben più gravi. Oggi – le sue parole – ci sono sette milioni di italiani poveri; e pensioni troppo basse: mia madre, che ha 86 anni, percepisce 600 euro al mese a anziani costretti a rovistare nei cassonetti per mettere insieme il pranzo con la cena”, ha detto il sindaco di Rovigo.
Quindi Bergamin ha battuto sul tema dell’autonomia del Veneto: “Lasciamo a Roma 20 miliardi di euro l’anno. Io vorrei avere tutti quei denari da gestire in Veneto, e redistribuirli nel territorio e nelle amministrazioni in prima linea. Perché quelle risorse ci appartengono, e sarebbero importantissime per permetterci di affrontare i problemi di chi ha bisogno, indipendentemente dal colore della pelle, purché venga qui, rispetti le regole, si integri e non rifiuti la nostra cultura”.
Si rovinano sempre nel finale. L’integrazione altro non è che l’annientamento di due culture. Dell’ospite e dell’ospitante. L’immigrazione di massa è male in sé, non dipende dal fatto che qualcuno si integri o meno.