Dopo anni di denunce da parte di Vox, finalmente un avviso di garanzia è stato notificato al sacerdote trafficante eritreo Mussie Zerai, accusato dalla Procura di Trapani di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
L’apertura del fascicolo risale al novembre 2016 e le indagini sono eseguite dalla squadra mobile della città siciliana. Gli investigatori avrebbero approfondito le attività di padre Zerai, candidato al Nobel per la pace nel 2015, fondatore e presidente dell’agenzia di informazione Habeshia, definita “il salvagente dei migranti”, con la quale offre assistenza telefonica ai migranti in partenza, stimolando l’intervento delle autorità nei luoghi in cui si trovano imbarcazioni in difficoltà.
L’indagine si riferisce a pressioni svolte dal prelato presso gli organi competenti nel soccorso in mare. Come aveva anticiptao Vox riprendendo un articolo del Primato Nazionale, il prete avrebbe “avvisato in chat” le Ong per i salvataggi dei migranti. “Prima ancora di informare le Ong – dice il religioso -, ogni volta ho allertato la centrale operativa della Guardia Costiera italiana e quella maltese. Mai ho avuto rapporti con la Iuventa ne aderisco a chat segrete. Ho sempre comunicato attraverso il mio telefono cellulare”.