Padre Mussie Zerai, il telefonista dei clandestini amico di Boldrini, ammette che informa le Ong su una chat parallela e segreta delle Ong. Mettendo di fatto in contatto scafisti e Ong.
«Certo che invio messaggi alle Ong – ha dichiarato al quotidiano amico Avvenire – di norma avviso Medici senza frontiere, WhatchTheMed, Sea Watch». Il punto è se il sacerdote supera la linea rossa del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina oppure no. Gli addetti della sicurezza intercettati a bordo di una delle navi delle Ong hanno chiaramente denunciato «la stranezza del fatto che noi ci recavamo sul posto e trovavamo il gommone» grazie alle informazioni sulla chat delle Ong. Padre Zerai sembra essere un centralino dei migranti, ma se segnali i gommoni fin dalla partenza, senza pericolo di vita imminente per la gente a bordo e magari ti vengono consegnati dai trafficanti, è complicità. Le stesse accuse rivolte dalla procura di Trapani alla Ong tedesca Jugend Rettet proprietaria della nave Juventa, sequestrata per questo motivo dalla magistratura. Non solo: la Marina ha subito pressioni e ricatti da parte di padre Zerai, che in pratica intimava di andare a recuperare i migranti altrimenti avrebbe denunciato un’ipotetica omissione di soccorso. E il regime eritreo accusa da tempo il sacerdote di far parte di una «cricca» di attivisti dei diritti umani in Europa, che in realtà favorisce l’immigrazione clandestina e ha interessi politici. Il regime di Isaias Afewerki è sicuramente molto simile a una dittatura, ma non sembra un caso che dopo anni a Roma padre Zerai sia stato trasferito dal Vaticano in Svizzera nella lontana Friburgo.
ONG, INTERCETTAZIONE INCASTRA PRETE VATICANO: “SEGNALAVA ARRIVO BARCONI”
Nelle dichiarazioni ad Avvenire il sacerdote centralino dei migranti ammette di informare Msf, che si rifiuta di firmare il codice di condotta del Viminale e sarebbe sotto la lente degli investigatori di una delle tre inchieste aperte sulle Ong. Poi parla del portale WhatchTheMed, che ha contribuito a fondare con la sua agenzia di informazione Habeshia. Un sistema di allarme telefonico in rete, pro «invasione», che punta a far recuperare qualsiasi barcone nel Mediterraneo senza alcuna distinzione fra profughi e clandestini. Non a caso WhatchTheMed sostiene che «sono necessarie vie sicure e legali per viaggiare verso l’Europa. Abbiamo bisogno di aprire linee di traghetti per tutti» i migranti. Padre Zerai cita anche Sea Watch come destinataria delle sue informazioni sui barconi da recuperare su una chat parallela ai soccorsi ufficiali. L’Ong tedesca non si è neppure presentata al Viminale per discutere del codice di condotta e Lion Kircheis, dall’ufficio di Berlino, ha spiegato che nelle polemiche sui migranti «puoi solo contrastare il radicalismo dell’estrema destra con il radicalismo umanitario». È normale che un sacerdote abbia questi contatti e segnali i barconi alle Ong in una situazione così delicata?
Il governo eritreo gli ha tolto la cittadinanza convinto che faccia parte di una rete di trafficanti che favoriscono l’immigrazione clandestina.