Ong, anche i delinquenti di “No Borders” sulla nave sequestrata

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A bordo dell’imbarcazione sequestrata anche Tommaso Gandini, attivista «no border» triestino finito nei guai nel 2012 per l’assalto alla prefettura.

Sul portale di informazione dell’Osservatorio Balcani Caucaso è stato pubblicato un suo lungo scritto come «resoconto dell’impegno di un attivista italiano fra Idomeni e il Brennero, contro confini che dividono e umiliano».

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Gandini è arrivato nel campo profughi in Grecia di Idomeni nel marzo 2016 nel ruolo di «attivista dei centri sociali». I no border ai tempi del flusso migratorio attraverso i Balcani hanno fatto di tutto per far passare i migranti, compresi assalti e rivolte, nonostante gli sbarramenti della polizia. Al Brennero altra tappa dell’attivista triestino ci sono state cariche e scontri.
«Dopo l’enorme esposizione mediatica di quanto accade a Idomeni e al Brennero – scriveva – si aprono degli spazi che i movimenti e gli attivisti di tutta Europa dovranno usare per mantenere la speranza di far crollare il patto fra Turchia ed Europa (sui migranti, nda) e per far riaprire le frontiere. «Open the Border» chiedono da Idomeni, e noi risponderemo con «No Border», perché per noi i confini non esistono».

Hanno un piano, africanizzare l’Europa. Li manda Soros.