La protesta dei fancazzisti ha mandato nel caos la piccola frazione dell’Olmo, appena 197 abitanti alle porte di Lodi.
Ieri, intorno alle 12.30, sono stati 83 i fancazzisti che sono scesi in strada per chiedere alla cooperativa che li gestisce un miglioramento delle condizioni di accoglienza. E non solo. A fare scoppiare la protesta anche il presunto mancato pagamento del pocket money, la paghetta che, oltre vitto, alloggio, vestiti e assistenza gratuita, i fancazzisti ricevono dai contribuenti italiani per i loro stravizi.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Lodi, Sara Casanova, che ha chiesto e ottenuto un incontro urgente che si terrà stamattina col prefetto Patrizia Palmisani. Ridicolo che un sindaco eletto dal popolo debba elemosinare incontri da un burocrate nominato da un governo abusivo: «Mettere in una piccola frazione 83 presunti profughi è deleterio per la nostra comunità – commenta il primo cittadino –. Era chiaro che prima o poi accadesse qualcosa. Il prefetto dovrebbe garantire l’ordine pubblico, a me pare, invece, che corriamo il rischio reale che in città e in ogni angolo della provincia si crei uno scontro tra cittadini residenti e ospiti». E ha aggiunto: «Nel merito della vicenda ritengo inaccettabile che la cooperativa non sorvegli adeguatamente gli ospiti permettendo proteste. Il fatto che protestino in modo organizzato ci preoccupa molto».
Ha infatti spiegato: «Per noi è prioritaria la sicurezza dei residenti della frazione Olmo che meritano tranquillità. Per questo chiedo ufficialmente al prefetto che intervenga immediatamente. A tal proposito ho richiesto e ottenuto un incontro urgente che si terrà già domani mattina (stamattina per chi legge, ndr)». Nel giro di pochi mesi sono raddoppiati i profughi accolti nella struttura. Provengono dal centro Africa, Nigeria, Mali, Gambia, Togo e Pakistan. Sono in fuga dalla guerra in Siria.
La maggior parte sono giovani uomini, poche le donne. Per la minuscola frazione alle porte della città, che conta 197 abitanti, è sempre stato un numero rilevante di richiedenti asilo. Un migrante ogni due abitanti. I ‘nuovi residenti’ da quasi due anni vivono in due palazzine private. Il tutto a due passi dall’antica chiesetta dell’Olmo. Ad occuparsi della gestione dei migranti sono i collaboratori della onlus lodigiana Area Solidale.
Si chiama sostituzione etnica.