TROVATO IN ITALIA IL TELEFONISTA DI ISIS: FIGLIO DI IMMIGRATI CRESCIUTO DA NOI

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Portano in Italia le stragi dell’Isis. Gli inquirenti americani hanno scoperto che i terroristi islamici dello Stato Islamico hanno utilizzato un sistema di comunicazioni via Internet, totalmente anonimo e segreto, che per diversi mesi è stato gestito da un ragazzo maghrebino cresciuto in Italia.

Nei giorni scorsi il giovane è stato sottoposto a un primo, lunghissimo interrogatorio da due procuratori degli Stati Uniti, arrivati appositamente in Italia con una squadra di poliziotti federali che indagano da tempo sugli attentati terroristici realizzati o progettati in Occidente dagli islamici dell’Isis.

L’inchiesta statunitense gli attribuisce una posizione chiave nella gestione delle comunicazioni tra i capi-cellula dell’Isis che vivono in zone di guerra e i giovani jihadisti reclutati in Occidente. Il ragazzo cresciuto in Italia, che è molto esperto di informatica, risulta affiliato all’Isis da un paio d’anni: secondo le indagini americane, confermate dagli accertamenti svolti in Italia, era diventato «amministratore» di un canale segreto di comunicazioni dell’Isis, che gestiva senza muoversi dalla sua abitazione, con speciale programma informatico installato su un telefonino dedicato, cioè usato solo per questo, che teneva nascosto in camera da letto.

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Il migrante di seconda generazione era stato arrestato in Italia nei mesi scorsi come “semplice” simpatizzante islamico di ISIS.

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Come amministratore del sistema, il giovane jihadista ‘nuovo italiano’ gestiva la rete che risulta aver distribuito proclami, video e rivendicazioni di attentati tra migliaia di simpatizzanti sparsi nel mondo. E, soprattutto, era sempre lui a gestire, dalla sua casa in Italia, un canale ancora più segreto del cosiddetto dark web, utilizzato per le comunicazioni più importanti e riservate, dove erano ammessi solo pochissimi capi-cellula dell’Isis, su cui ora indagano gli inquirenti americani dell’antiterrorismo.

E pensare che Boldrini ci aveva avvisato che sarebbero stati i figli di immigrati ai quali negheremo cittadinanza a “farci del male”. Invece questi si sono già portati avanti.

L’Italia non ha ancora vissuto eventi di terrorismo islamico di una certa rilevanza sulla propria pelle perché non ci sono abbastanza immigrati di seconda generazione. Una classe dirigente degna di questo nome eviterebbe di percorrere la stessa strada di Francia e Regno Unito.