Nel bizzarro dibattito lanciato dal Carone del Pd, su “aiutiamoli a casa loro”, non poteva mancare di intervenire il governatore della Toscana, Enrico Rossi, noto per avere presieduto alla peggiore diffusione di meningite della storia locale. Contemporanea alla sua ideona della ‘accoglienza diffusa’.
«È facile dire di aiutare i migranti a casa loro, poi però va fatto davvero e l’Italia è all’ultimo posto», Ha detto Rossi, che guida una giunta PD-Sinistra. Lui ha una sua idea: “Aiutiamo i poveri disperati in fuga dalle guerre e dalla miseria applicando agli italiani un’ulteriore tassa”.
Insomma, secondo PD e frattaglie Mario, che già paga una tassa per mantenere Mohammed in hotel, ne deve pagare anche un’altra per mantenere suo fratello Ahmed a casa sua. Così avrà più soldi per pagare gli scafisti: perché quello che sfugge ai politici come Renzi e Rossi è che non arrivano, in Italia, i poveri e i disperati (lasciamo perdere la guerra che è in Siria mentre qui sbarcano africani), ma i benestanti di quelle zone. Quelli che hanno i soldi per pagare l’esoso trafficante di turno.
Per Rossi «ci stiamo mettendo in un angolo, ed è pericoloso dal punto di vista politico ed è anche più pericoloso dal punto di vista gestionale». Nota che dopo il respingimento delle domande di asilo, c’è un problema irregolari, che sono già mezzo milione, «ma portare via 500mila irregolari è una balla. Ci vorrebbe mezzo bilancio dello Stato oltre a degli accordi con i Paesi di provenienza dei migranti che non sono così ben disposti». Comunque molto meno che mantenerli in hotel come stiamo facendo adesso, ma quelli sono soldi che finiscono alle coop amiche politiche del governatore, anche in Toscana.