L’undicesimo numero di Rumiyah, la rivista dello Stato Islamico. “Roma” in arabo, deriva da “Rum”, termine con cui si indicava l’Occidente, e quindi rivolta ai migranti islamici presenti in Europa, lancia una nuova iniziativa: il rapimento dei bambini occidentali.
“L’obiettivo di un sequestro non è quello di chiedere un riscatto, ma di creare un massacro ed instillare terrore. Sequestrateli per macellarli, non per iniziare un negoziato. Proseguite nella vostra missione fino a quando Allah non vi chiamerà al suo cospetto. Le vittime, dovranno essere macellate prima dell’arrivo della polizia. Gli ostaggi serviranno da scudi umani. Non pregiudicate un’operazione dal possesso di un’arma da fuoco, poiché è immensa la ricompensa nel macellare i crociati con i coltelli. Serve solo un po’ di fantasia ed una minima pianificazione di base. L’obiettivo è la pubblicità. In alcuni casi sarebbe opportuno mantenere in vita gli ostaggi, informando le autorità e spiegando loro la missione che il soldato dello Stato islamico sta per compiere. L’obiettivo è creare il terrore dopo aver compiuto un massacro di kuffar”.
Il vostro vicino di casa potrebbe essere uno dei lettori di Rumiyah. Il padre del compagno di banco di vostro figlio, potrebbe esserlo. O il cosiddetto profugo che vive nel vicino hotel.
Poi la rivista islamica prosegue parlando della battaglia di Mosul.
“I miscredenti sono entrati a Mosul. I loro veicoli blindati ed i carri armati hanno formato dei lunghi convogli a perdita d’occhio. I comandanti dei crociati hanno promesso che la battaglia si sarebbe conclusa in pochi giorni. Ma a Mosul hanno incontrato la morte in otto mesi di feroci battaglie. E cosi i loro convogli sono stati annientati. Nonostante le perdite, continuano a promettersi che la battaglia di Mosul si concluderà presto: sarà invece una delle più grandi battaglia che la storia ricorderà, un esempio di fermezza. Quella loro religione vergognosa non li salverà. Ogni loro conquista, ogni pezzo di terra sarà macchiato del loro sangue affinché possano non rallegrarsi dei loro progressi. E mentre periranno, le storie del nostro eroismo faranno il giro del mondo. Sirte, Fallujah, Baba e tutte le altre roccaforti passeranno alla storia come esempio di fermezza e fede. Combattono con paura, poiché sanno che questa non sarà una semplice battaglia. L’esercito crociato non potrà sconfiggere una forza in grado di continuare ad infliggere perdite in ogni parte del mondo. La nostra forza è la persistenza nel tempo. L’esercito americano è già stato sconfitto in Iraq quando le perdite sul campo iniziarono a logorare il sostegno popolare interno. Inizieranno a rendersi conto degli enormi costi contro un nemico invisibile. Soltanto pochi soldati crociati sono addestrati, quelli inviati nelle strade ricevono una scarsa formazione. Non ci sarà fine a questa guerra. O Dio li annienterà o saremo sterminati nel tentativo di farlo. Raggiungere l’aldilà ed i nostri compagni caduti”.