PROFUGHI ESIGONO: “CIBO ISLAMICO, ARIA CONDIZIONATA E VESTITI DI MARCA”, PREFETTO CEDE

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Vestiti nuovi e di marca, aria condizionata, un menù islamico variegato con porzioni abbondanti, medico privato, soldi e l’impiego in piccoli lavoretti per integrare lo stipendio da profugo. Sono solo alcune delle richieste che arrivano dal Brichotel di Ponsacco, dove da dodici giorni vivono quarantotto fancazzisti spacciati da profughi, gestiti dalla famigerata società Oltreilmare, la stessa che ha in carico anche il centro di accoglienza La Tinaia, a Cascina.

Ieri mattina gli ospiti del Brichotel hanno protestato nel piazzale esterno dell’edificio, prima dell’arrivo del prefetto Attilio Visconti e del vice vicario Valerio Massimo Romeo, accompagnati dal comandante provinciale dei carabinieri, Nicola Bellafante, e dal comandate della compagnia di Pontedera, Michele Cataneo.

Sindaco e Prefetto hanno deciso di convocare una riunione straordinaria in Comune, assieme a una delegazione dei profughi che alloggiano nella struttura d’accoglienza.

Visconti, poi, ha chiesto anche la partecipazione del presidente della Oltreilmare, Cesare Merciai. Dopo quasi due ore ad ascoltare gli ordini dei fancazzisti, il prefetto ha comunicato di avere accettato le condizioni: «Una volta a settimana i ragazzi e le ragazze del centro verranno visitati da un medico, che monitorerà costantemente il loro stato di salute. Inoltre, in accordo col gestore della struttura, abbiamo deciso di mettere a disposizione un mezzo per il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale di eventuali casi gravi. Per quanto riguarda i minori – spiega ancora Visconti – verranno assistiti da un pediatra che ha lo studio poco distante dal Brichotel». Presunti minori da paesi con malattie infettive dilaganti con anni di incubazione, nello studio insieme ai bambini locali. Poi vogliono i vaccini di massa: dementi.

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Poi, sulle richieste alimentari, il prefetto fa sapere che «Abbiamo optato per un menù che permetta loro una maggiore varietà dei cibi, che saranno di qualità e verranno serviti in quantità adeguata, nel rispetto della loro religione».

Le proteste degli ospiti del Brichotel, però, riguardano anche il vestiario: «Essendo giovani, vorrebbero una minima possibilità di scelta nei vestiti. Non amano indossare tutti canottiera e pantaloncini uguali. Insieme a Merciai abbiamo deciso che avranno un cambio in più e la possibilità di scegliere alcuni indumenti secondo i loro gusti», dice ancora Visconti, che prosegue parlando di un’altra criticità denunciata dai rifugiati: «Vorrebbero l’aria condizionata nelle camere, ma non possono essere accontentati. Il gestore, però, provvederà a dotare ogni stanza di un ventilatore. Inoltre hanno richiesto l’acqua minerale in bottiglia, vedremo».

Verranno poi organizzati dei tornei di calcio tra gli ospiti, in modo da occupare le loro giornate. Alcuni di loro saranno anche impiegati per lavori socialmente utili. «Abbiamo istituito una
task force con prefettura, polizia, Asl e assistenti sociali del Comune. Insieme verificheremo che tutto, all’interno del Brichotel, fili liscio. Un grazie alle persone che si sono impegnate – conclude Visconti – e che si impegnano quotidianamente nel campo dell’accoglienza».

Non filerà liscio. Invitiamo i patrioti della zona a non fare filare liscio questa oscenità chiamata accoglienza.




Un pensiero su “PROFUGHI ESIGONO: “CIBO ISLAMICO, ARIA CONDIZIONATA E VESTITI DI MARCA”, PREFETTO CEDE”

  1. Non ci posso credere , non può essere vero.
    ma dove sono tutti gli italiani, specialmente quelli indigenti dovrebbero fare una rivolta.

I commenti sono chiusi.