Scoop di Repubblica a Chioggia: la spiaggia ‘fascista’

Vox
Condividi!

L’ultima emergenza democratica di chi appoggia un governo mai eletto ed abusivo, è la “spiaggia fascista di Chioggia”:

– Il cartello all’ingresso del parcheggio parla subito chiaro. “Zona antidemocratica e a regime. Non rompete i c…”. Ma è niente rispetto a quello che si vedrà e si sentirà più avanti, sotto gli ombrelloni, tra “camere a gas”, inni al Duce e al regime fascista, scritte sessiste. Lungo il sentiero di traversine in legno che porta verso la spiaggia altri cartelli avvisano i bagnanti: “Regole: ordine, pulizia, disciplina, severità”; “difendere la proprietà sparando a vista ad altezza d’uomo, se non ti piace me ne frego!”; “servizio solo per i clienti… altrimenti manganello sui denti”. Poi – prima della frase di Ezra Pound (“Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui”) – un’insegna indica i servizi igienici: “Questi sono i gabinetti per lui, per lei, per lesbiche e gay”.

Benvenuti alla “Playa Punta Canna” di Chioggia, lido balneare da 650 lettini tra le ultime dune di Sottomarina verso la foce del Brenta. La spiaggia del Duce. Altro che stabilimenti marini ai tempi del Ventennio: in questo vasto pezzo di arenile, se possibile, il fascistissimo titolare Gianni Scarpa, 64 anni, da Mirano, bandana nera e ufficio straboccante di gadget mussoliniani con tanto di cannone che spunta da una finestrella, è riuscito a fare persino meglio. “Qui valgono le mie regole”, mette in chiaro. Già.

Ma tranquilla, piccola staffetta partigiana in tempo di pace, lo scoop da Pulitzer dei repubblichini ha salvato la spiaggia da una pericolosa deriva fascista:

Vox

Intanto questa mattina – dopo la denuncia di Repubblica – sulla spiaggia fascista sono arrivati agenti della Digos e della polizia scientifica, inviati dal questore di Venezia, Vito Danilo Gagliardi. Ma torniamo alle “regole”. La polizia ha acquisito gli audio e le foto pubblicate da Repubblica.

VERIFICA LA NOTIZIA
Abbiamo un premier mai eletto. Un governo che campa sui voti alla Camera frutto di una legge incostituzionale e di brogli elettorali che hanno fatto scattare il premio di maggioranza illegale, con il quale un partito del 26% fa quello che vuole, e al Senato su parlamentari acquisiti in cambio di poltrone (e forse molto altro). Ma la Digos trova il tempo di perquisire un bagno ‘fascista’. Sarebbe divertente, non fosse tragico.

E’ interessante come la simbologia venga più compresa della sostanza. Puoi rubare la dignità di un paese di fatto sospendendo la democrazia, ma basta che tu ti dichiari ‘democratico’.

Ps. A noi, più che un ‘bagno fascista’, sembra una ricostruzione satirica con alcuni cenni divertenti, altri parossistici e uno di cattivo gusto.