EFFETTO IUS SOLI: 300.000 IN ARRIVO DALLA LIBIA

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L’invasione è già avvenuta: 101mila migranti giunti in Europa attraverso il Mediterraneo nel 2017, la gran parte dei quali in Italia.

Vincent Cochetel nuovo inviato speciale dell’organizzazione che si occupa di sostituire gli Europei con coloni afro-islamici, la famigerata Unhcr, avvisa gli italiani di tenersi pronti: ci sono 295mila migranti in Libia, tra cui 100mila ‘rifugiati’, che non vedono l’ora di venire in Italia.

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«Per alleviare il peso che oggi ricade sull’Italia è indispensabile una regionalizzazione degli sbarchi. Ma il vero intervento va fatto più a Sud: agire in Libia è già troppo tardi», dice Cochetel alla Stampa spiegando che in Libia risultano esserci «35 centri di detenzione per i migranti, tra quelli gestiti dal governo di Sarraj e quelli in mano alle milizie», dei quali solo 27 accessibili alla Unhcr. Fortunatamente, visto che sono quelli dell’Onu a dare ai clandestini le indicazioni su come arrivare in Italia. A questi bisogna aggiungere «tutti gli hangar in cui si trovano i migranti prima di partire. Sono sparsi per la Libia: sulla costa, ma anche a Sud. Sarebbe importante poter intervenire per migliorare le condizione di vita di queste persone all’interno di questi centri, ma è molto difficile».

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Sarebbe importante, invece, evitare di definire ‘rifugiati’ coloro che pagano migliaia di euro per essere portati da Nigeria, Ghana e Senegale in Italia attraverso la Libia. Queste ‘persone’ meritano di stare per lungo tempo nei centri di detenzione in Libia. E, magari, non uscirne.

Chi sbarca sulle coste italiane proviene prevalentemente da Nigeria, Bangladesh, Guinea, Costa d’Avorio e Gambia. E’ una invasione islamica.