Cercasi Generale che arresti gli abusivi e ripristini la Democrazia

Vox
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La situazione è oltre i limiti dell’emergenza. L’Italia è invasa da afro-islamici e umiliata dai propri ‘alleati’ Ue. Un governo totalmente succube dell’eurofollia e agli ordini di governi stranieri non concepisce altra soluzione all’invasione in atto, che quella di andare in acque libiche e traghettare in Italia tutti i clandestini. Le moschee abusive, che sappiamo essere caserme nemiche, si diffondono sul nostro territorio: siamo in stato di guerra. Solo che la guerra l’ha dichiarata il ‘nostro’ governo al popolo che non l’ha eletto.

Ad una frattura politica di questa ampiezza, tra paese reale e chi detiene le leve del governo, non si può rispondere che con la sollevazione popolare. Per questo servirebbe, almeno, la neutralità da parte delle forze dell’ordine, che dovrebbero lasciare entrare il popolo nel Palazzo. Ma l’ideale sarebbe una rivoluzione guidata da qualche generale illuminato. Non un generale da operetta in cerca di potere, ma un patriota che usi la propria autorità per ripristinare la democrazia e portare il paese al voto subito dopo. Immediatamente dopo.

Dice, ma sarebbe un colpo di stato antidemocratico. E invece no. Il colpo di stato ha portato i non eletti al governo, rimuoverli sarebbe ripristinare la democrazia, impedire che un parlamento abusivo e stracolmo di deputati incostituzionali e senatori peripatetici approvi senza mandato popolare una legge tragica come lo ius soli. Loro hanno fatto il colpo di stato, cacciarli riparerebbe lo strappo istituzionale.

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Immaginate. Un generale dei parà che irrompe al Quirinale e arresta in nome del popolo il presidente abusivo Mattarella, mentre i suoi sottoposti fanno lo stesso con l’abusiva Boldrini, l’abusivo Grasso, l’ultra abusivo Gentiloni e i vari ministri. E magari, già che ci sono, anche il cazzaro dell’Inps Boeri. Poi, tutti su un barcone direzione Libia, dai loro amici: ad assaggiare un po’ di integrazione razziale, anche loro, viveurs politici d’alto bordo.

Ma non vogliamo buttarla troppo sull’ironia, perché la situazione è tragica. Si moltiplicano i suicidi di italiani e gli sbarchi di immigrati. I giovani emigrano mentre gli anziani sono costretti a lavorare per mantenere figli disoccupati. E loro, i sepolcri imbiancati della politica, pontificano. Parlano di democrazia, mentre la stuprano quotidianamente. Parlano di accoglienza, ma col culo degli altri.

Tengono il popolo al guinzaglio con il ricatto della ‘legalità’: ma non vi è nulla di legale in un governo come quello attuale. Non vi è nulla di legale nell’avere una peripatetica politica come Alfano alla Farnesina. In un presidente della Repubblica nominato da un Parlamento uscito da un’elezione incostituzionale e grazie ad un premio di maggioranza scattato per poche centinaia di voti (e sappiamo come li hanno contati) che ha reso maggioranza un partito del 26%. E’ emergenza democratica.

Siamo in una situazione in cui la legalità formale viola i principi basilari della sovranità popolare. Ricordiamo: anche Luigi XVI era legalmente dalla parte giusta. Prima di finire sotto la ghigliottina. Ora è il turno degli abusivi che ci governano, senza che nessuno li abbia mai eletti. Il problema è che non abbiamo generali, ma solo burocrati.