Dopo un lungo periodo di disoccupazione ha deciso di farla finita, e si è tolto la vita in casa. A nulla è valso, purtroppo, il soccorso dei parenti e quello del personale del 118.
Non c’è stato niente da fare per un tecnico informatico di 38 anni di Villanova di Cepagatti (Pescara) che nel primo pomeriggio di ieri è stato trovato morto dal fratello e da uno zio. La tragica scoperta è avvenuta verso le 14, quando è stato lanciato l’allarme.
Il 38enne si era chiuso dentro per cui i parenti, stando ad una prima ricostruzione della tragedia da parte dei soccorritori, hanno fatto di tutto per entrare nella stanza in cui si era isolato da tutti. Quando hanno scoperto che si era impiccato hanno cercato di strapparlo alla morte, ma era già troppo tardi, come accertato successivamente dal personale del 118, arrivato nell’alloggio insieme ai carabinieri del posto.
Il giovane uomo, senza lavoro già da tempo dopo aver avuto un’esperienza in Germania, ha lasciato un biglietto per spiegare i motivi del suo gesto, drammatica conseguenza di un periodo difficile durante il quale si è chiuso sempre più in se stesso. Una volta conclusi gli accertamenti la salma è stata restituita ai familiari, per i funerali.
Servono lavori a tempo indeterminato in settori ad alta produttività e contenuto tecnologico. Ad esempio il tecnico informatico. Invece niente. Non lo capiscono. Non lo vogliono capire. Vogliono sostituirci. E questo ha una sola definizione: crimine. I traditori non si votano, si processano. E poi si giustiziano.