Bibbie ai clandestini musulmani che sbarcano, l’ultima sciocchezza per giustificare l’invasione

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Delirante articolo de ilGiornale, basato su dati inesistenti:

Sono sempre più i migranti cristiani che sbarcano sulle coste italiane spinti dalla guerra, dalla miseria e in molti casi dalla persecuzione.

Molti scelgono di portare con sé la Bibbia, simbolo della loro fede e spesso l’unico conforto durante il lungo e travagliato viaggio. Questi libri sono stati spesso ritrovati sui barconi dai soccorritori. Per questo la fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre ha deciso di aiutare i bambini che sbarcano a Lampedusa, spesso senza più genitori, a riprendere a sperare attraverso le Bibbie tradotte nella loro lingua madre.

“Sono tanti, troppi – ha spiegato il direttore di Acs Alessandro Monteduro – i minori non accompagnati che arrivano a Lampedusa. Il parroco dell’isola ci ha parlato della difficoltà di dialogare con questi piccoli che naturalmente non conoscono l’italiano”. Da qui l’iniziativa di fare arrivare le Bibbie del Fanciullo per i tanti cristiani minorenni che arrivano a Lampedusa.

Le Sacre Scritture sono tradotte in arabo, in francese e in inglese e sono corredate da illustrazioni per rendere accessibile la parola di Dio ai più piccoli. Sono già in viaggio alla volta di Lampedusa le Bibbie per i più piccoli: “Un modo anche per ricordare – spiega Acs – quanti siano i cristiani in fuga dai loro Paesi. È dal ’79 che le pubblichiamo, sono state tradotte in 187 lingue, anche nei dialetti più sconosciuti”.

Sono oltre 55 milioni le copie stampate che Acs dal 1979 dona a tutte le diocesi del mondo. Ora cinquecento copie della Bibbia del Fanciullo sbarcano anche a Lampedusa. “Sempre più migranti cristiani sbarcano sulle nostre coste, innanzitutto a Lampedusa, spinti dalla guerra, dalla miseria e in molti casi dalla persecuzione. Un viaggio che può durare giorni, mesi o perfino anni e che spesso li obbliga a separarsi anche dagli oggetti più cari. Eppure – sottolinea Acs – non è raro che i cristiani scelgano di portare con loro delle bibbie: simboli, spesso ritrovati sui barconi dai soccorritori, di una fede che rappresenta il primo e unico conforto”.

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“Pur in assenza di cifre ufficiali, le ong che si occupano dell’accoglienza dei migranti attestano come il numero di cristiani che fuggono dalla persecuzione sia in netto aumento tra i profughi – affermano il presidente e il direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre-Italia, Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro – Nei lunghi mesi che trascorrono nei centri di accoglienza questi cristiani, senza alcuna conoscenza della lingua italiana, sono assolutamente privi di alcun sostegno spirituale, i grandi come i bambini”.

Inoltre, come dimostrato anche dall’ultima edizione del Rapporto sulla libertà religiosa di Acs, i cristiani che giungono in Italia devono attendere lunghi periodi nei centri di accoglienza, dove non è raro che subiscano discriminazioni.

Lo scorso anno, ricordano Mantovano e Monteduro, una copia della Bibbia del Fanciullo è stata donata anche a papa Francesco. “Oggi, donando le bibbie ai bambini giunti a Lampedusa, vogliamo offrire loro il conforto della Parola di Dio anche nella desolazione dei campi di accoglienza. E leggendo le scritture in una lingua che conoscono, potranno fortificare la loro fede e prepararsi a vivere la loro vita”, spiegano.

Non dubitiamo che le Ong millantino la presenza in aumento di ‘cristiani in fuga da persecuzioni’, visto che devono in qualche modo giustificare la loro opera di sostituzione etnica alle comari da parrocchia, ma è una cagata pazzesca.

I numeri ufficiali ci sono. Basta analizzare la nazionalità dei clandestini per scoprire che ci sono zero siriani e iracheni, le uniche nazionalità dove potrebbe esserci qualche cristiano in fuga dalle persecuzioni islamiche. Invece sbarcano da Nigeria, Bangladesh, Pakistan, Mali, Senegale e altri paesi subsahariani dove la popolazione è al 99% islamica. Nel caso della Nigeria ci sono anche cristiani (in realtà una forma sincretica di pseudo-cristianesimo), ma vivono nel sud e da noi arrivano i musulmani del nord. E comunque non ci sono persecuzioni visto che la Nigeria è felicemente divisa in due (la divisione è sempre sinonimo di pace).

E stendiamo un velo di ilarità sui ‘bambini’ che sbarcano a Lampedusa, a meno di considerare i 40 enni dei bambini.

Ergo: questi le bibbie le regalano ai musulmani.