RIVOLTA CONTRO PROFUGHI, DANNEGGIATA AUTO SEGRETARIO PD CHE GESTISCE COOP

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Ormai la protesta contro l’invasione dilaga. Gli Italiani, da nord a sud, sono insorti contro la sostituzione etnica.

Per il presidente della cooperativa l’accoglienza durante la notte tra venerdì e sabato si è espressa in una sassaiola che gli ha mandato in frantumi il parabrezza e i finestrini dell’auto. Per chi li accompagnava in auto, vedi un albergatore di Isola della Scala, un collaborazionista che fa affari con la coop a scapito dei cittadini, l’unisono è stato «giuda… servo dello Stato». Il prefetto vicario, andato per un sopralluogo venerdì sera, è stato, giustamente, preso a insulti.

È stato un tranquillo fine settimana di resistenza, all’imbocco di Roncolevà, frazione di Trevenzuolo. Con i cittadini che lo abitano che si sono mobilitati davanti alla casa in cui, sabato mattina, sono arrivati 25 fancazzisti.

Quei richiedenti asilo che arrivano dal Mali, Guinea e Nigeria: sono in fuga dalla guerra in Siria.

E l’annuncio del loro sbarco, che si pensava avvenisse venerdì notte è deflagrato nella frazione verso sera. Sono stati chiamati gli attivisti di «Verona ai Veronesi» a dar man forte a una protesta che non solo – spiegano gli organizzatori – non scemerà ma avrà il suo acme lunedì sera con una manifestazione davanti a quella villetta che, dicono in paese, è stata venduta alla cooperativa Versoprobo di Vercelli per 160- 170mila euro. Che recupereranno alla svelta, a botta di oltre 1.000 euro al giorno che prenderanno dai contribuenti per mantenere 25 fancazzisti in villa, ai quali si aggiungeranno altri 15, portando il numero a 40 e il business a quasi mezzo milione di euro in un anno.

La coop piemontese che all’ultimo bando indetto dalla prefettura ha risposto offrendo 220 posti in tutta la provincia.

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«Qui non li vogliamo», si tagliava corto ieri al presidio davanti alla casa, organizzato in modo «permanente » con un gazebo all’ingresso e un divano messo all’ombra a lato della struttura. «Questa frazione non è in grado di sopportare un arrivo del genere. Roncolevà deve restare tranquilla. Sappiamo che non è colpa loro, ma delle cooperative che sono come degli untori. In questa frazione non c’è niente. Dopo un po’ di stancheranno e vorranno andare in città, sulle corriere senza pagare il biglietto e portando via il posto a sedere ai ragazzi che vanno a scuola. Senza parlare degli anziani o dei bambini che non potranno più andare al parco perché ci saranno questi qui».

Al presidio è arrivato anche il sindaco di Trevenzuolo, Roberto Gazzani. «La prefettura ha fatto un errore a mandarli qui. Il rapporto tra loro e gli abitanti è spropositato. Capisco che devono sistemarli in qualche modo, ma l’impressione è che lo facciano a casaccio».

Direttore Coop Profughi è segretario PD: conflitto di interessi

In realtà, come spiega il presidente della Versoprobo Islao Patriarca, già responsabile dei giovani Pd di Vercelli, «noi non facciamo nulla a caso e tutto è preordinato per creare un percorso virtuoso».

E’ tutto preordinato. Lo sappiamo, la sostituzione etnica è un piano del PD. Che ha i suoi a capo delle cooperative che stanno africanizzando l’Italia.