A Bari nascerà la più grande moschea del Sud: finanziatori segreti

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Bari è la città il cui sindaco venne immortalato a marciare con un terrorista islamico a favore dei ‘profughi’:

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Qualcuno potrebbe pensare che questo abbia qualcosa a che vedere con la costruzione, proprio a Bari, della più grande moschea del Sud Italia. Ovviamente sono fantasie. Vero?

È passato mezzogiorno, arrivano a piedi o in bicicletta. Prima alla spicciolata poi due lunghi serpentoni – sui lati opposti del marciapiede – raggiungono un cancello verde in via Cifarelli dove la cosiddetta comunità islamica si riunisce per la preghiera del venerdì, la più importante della settimana. Ci sono bengalesi, senegalesi, arabi, indiani e un numero risibile di baresi, disadattati tipo Muhammed Alfredo.

Tutti uomini. Ci sono anche due donne ma dopo pochi minuti spariscono in una stanza attigua. Pregheranno per conto loro. Sono impure, devono stare lontane.

Un altro convertito barese è tal Pagliara. In passato vicino al sacerdozio, sposato, poi divorziato e oggi musulmano. Insomma, un tipo piuttosto confuso. E non è il solo. Nel capoluogo i musulmani sono 5mila, 10mila in terra di Bari, 20mila in Puglia.

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La comunità islamica – capeggiata dall’imam estremista Sharif – si è aggiudicata all’asta la parte attigua alla moschea già esistente: un’area dismessa di 2.500 metri quadri che si va ad aggiungere ad altrettanti metri quadri. Oltre agli spazi attigui, 4.500 in totale. Dove, con i permessi del Comune, che non mancheranno di certo (ricordate il sindaco e il terrorista?), costruiranno la più grande moschea del Sud Italia. Sempre che, come a San Giovanni, qualcuno non cacci il piddino Decaro e la sua passione per un certo tipo di orologi.

“Ci vorranno oltre due anni per terminare questo progetto. Saranno necessari interventi di bonifica e permessi da parte del Comune per adeguare la struttura alle esigenze della comunità“.

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Inevitabile domandarsi l’origine dei finanziatori. “La mano destra non deve sapere cosa fa la sinistra“, spiega il convertito Pagliara. “Noi non conosciamo i finanziatori di questo progetto perché – in linea con lo spirito islamico – chi dona lo fa in silenzio”. La buttiamo lì: il Qatar.

Il segretario regionale di “Noi con Salvini“, Rossano Sasso, contesta la posizione favorevole del Comune di Bari: “Vogliamo sapere chi sono i finanziatori di questo progetto. C’è un elevato rischio che questo grande centro islamico possa diventare luogo di ritrovo e reclutamento per aspiranti jihadisti, magari provenienti dai vari Cara dislocati su tutto il territorio della provincia di Bari. Fermo restando la libertà di culto che la nostra città ha sempre dimostrato, per esempio nei confronti della tradizione russo-ortodossa, noi temiamo nel corso degli anni una progressiva islamizzazione della nostra società, e quindi anche a Bari dove i musulmani sono tantissimi”.

“Il fatto che la comunità islamica della nostra città diventerà la più grande del Sud Italia è motivo di orgoglio per noi tutti”, dichiara l’assessore alle Culture Silvio Maselli.

Lq moschea più grande del Sud Italia era la seconda gamba di un progetto di islamizzazione che aveva l’altra a San Giovanni. Prendete la sega, cittadini di Bari.