Treviso: sesso ai giardini con il profugo spacciatore per avere la droga

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TREVISO – Gli accordi erano chiari. Lui, un profugo 23enne del Gambia, le avrebbe dato alcune dosi di droga, già confezionate e pronte per essere ‘usate’. Lei, una trevigiana tossicodipendente di 20 anni, le avrebbe dato, invece di denaro, un rapporto sessuale completo e all’aria aperta.

Il degrado arriva sui barconi. E noi lo manteniamo in hotel. L’Aids e le malattie infettive entrano così, nella nostra società: dalla porta delle componenti deboli della nostra società. Quelle che andrebbero protette, invece sono abbandonate alla mercé dell’immigrazione. Perché se scarichi spacciatori ogni giorno, il prezzo della droga scende ed è più facile da reperire, così più persone deboli finiscono nel tunnel. Ma questo, probabilmente è quello che i farabutti politici al governo vogliono: una popolazione di rimbambiti dal consumo di droghe. Sudditi ideali.

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L’affare droga-sesso è stato mandato in fumo dall’intervento degli agenti del nucleo operativo della polizia locale di Treviso che hanno sorpreso i due, alle 16 di giovedì pomeriggio, in atteggiamenti inequivocabili: si trovavano in un angolo dei giardinetti di Sant’Andrea, nel cuore del centro storico di Treviso; i due si erano appartati dietro ad un albero, sicuri che nessuno avrebbe mai potuto disturbarli. Lui, come confermano dei testimoni, aveva entrambe mani impegnate.

Lui sarà solo denunciato per spaccio con l’aggravante della prestazione sessuale. Ma rimarrà in hotel, a spese dei contribuenti. A spacciare droga per la città e infettare le ragazzine drogate.

E’ tempo di iniziare la caccia.