Minniti crea task-force: ‘Chi si oppone a moschee verrà schedato’

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QUESTI AMMAZZANO LE BAMBINE, LORO SI OCCUPANO DI CHI REAGISCE

Una task-force per fermare sul nascere la possibilità che nel nostro Paese possa crearsi una struttura stabile e operativa capace di compiere attentati contro gli islamici. Un’eventualità giudicata plausibile dai responsabili dell’Antiterrorismo e ieri dalla capitale britannica sono giunti ulteriori dettagli sull’autore dell’attacco alla moschea.

È questo l’aspetto che preoccupa maggiormente i funzionari dell’Antiterrorismo, il timore più grande è che un caso isolato possa trasformarsi, sull’onda dell’emulazione, in fenomeno radicato come è diventato l’Isis.

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Il vertice al Viminale. Nella giornata di ieri, dal suo ufficio al secondo piano del Viminale, il ministro Minniti è restato in contatto con i vertici dei principali reparti che indagano sul propagarsi di questi fenomeni. In particolar modo non è passato inosservato che molti gruppi su internet che si richiamano ai «suprematisti bianchi» abbiano esultato per l’attentato di Londra. Gruppi che sono presenti anche su alcune piattaforme italiane e abitualmente frequentate da utenti residenti nel nostro Paese. L’obiettivo sarà monitorare costantemente questo genere di movimenti per evitare che si sviluppino con ancor più forza. E soprattutto che queste persone, dalle violente parole manifestate sul web, possano presto o tardi passare all’azione.

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Perché devi morire. E devi farlo in silenzio. E se sei contro le moschee sul web, Minniti e i suoi sgherri ti schedano. Perché questo significa ‘monitare costantemente’.

Pensate. Abbiamo un organismo che sta morendo di una malattia terribile che si sta espandendo. L’organismo inizia a creare delle proprie difese, che iniziano a colpire la malattia. Arriva un dottore, e invece di aiutare le cellule difensive, inietta nell’organismo un veleno per eliminarle. Ecco, Minniti è il dottore. Un pessimo dottore. Dottor morte. E senza licenza.

Darren, l’inglese che ha colpito a Londra, non ha scelto dei ragazzini innocenti ad un concerto, ha scelto una moschea chiusa per terrorismo e poi riaperta, dove si era festaggiata la strage dell’11 settembre. Dove si predicava lo sterminio degli ‘infedeli’. Non è strano che, alcuni, lo considerino un atto di legittima difesa.

Ovviamente, Vox ‘non’ vuole che le moschee vengano colpite. Ma chiuse. E proprio non chiudendole, i Darren si moltiplicheranno. Perché sono, indubitabilmente, le casematte dell’invasione islamica dell’Europa. Si potrà scrivere, o i servi del ministro abusivo Minniti stanno leggendo e riportando ai censori di regime?