“Il caso di Filippo Facci ha giustamente suscitato sorpresa e dissenso. Nel rispetto delle competenze dell’Ordine e dei suoi consigli di disciplina, che ancora non hanno pronunciato sentenze definitive, usare i ‘tribunali’ deontologici per censurare le idee è un grave errore, che porta solo acqua al mulino di chi auspica l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti. Le idee, tutte, si possono e anzi si debbono discutere e criticare. Proprio la legge istitutiva dell’Ordine afferma che “è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica“. Lo afferma, in una nota, Stampa democratica.
Positiva presa di posizione. Che però deve valere per tutti i cittadini. Perché non esiste, o non dovrebbe esistere, nessuo più uguale degli altri.