Lo Ius Soli è il trionfo dell’oro sul sangue. Delle classi sfruttatrici su quelle popolari. Il fatto che un popolo non esista, che è l’ideologia che sottende il fatto che la cittadinanza sia un mero risultato di dove uno vive e nasce, è il risultato finale e desiderato da chi vede gli individui solo come entità e mezzi di produzione intercambiabili.
E’ in questo che la Chiesa dimostra di non essere più ‘cristiana’, perché aderendo all’ideologia immigrazionista non difende più l’individualità dell’essere umano, ma fa della ‘umanità’ un nuovo idolo post-cristiano. E’ diventata un’agenzia di ricollocamento.
Nel contesto dello Ius Soli l’uomo non esiste. Esiste la ‘risorsa’ da utilizzare e, poi, gettare quando non serve più. Crollata l’ideologia comunista, quelli che si dicevano marxisti senza avere mai letto Marx, si sono venduti al più perverso capitalismo: produci, consuma, muori. Senza identità.
Ed è proprio l’identità che i fautori dello Ius Soli vogliono eliminare. Perché è l’unica difesa tra i potenti e l’individuo: quest’ultimo, spogliato dei propri legami etnici e familiari (dice nulla l’agenda LGBT+?) , diventa una barchetta in balìa delle onde. Un suddito.