Tutto parte dalla vignetta sulla Kyenge e Sala sul bananeto a Milano. Da allora nn c'è più posto per me su Fb
— Alfio Krancic (@AlfioKrancic) 20 giugno 2017
Incredibile. Tutto inizia dalla pubblicazione di questa innocente vignetta sul bananeto di Milano:
KRANCIC SOSPESO DA FACEBOOK PER VIGNETTA SULLA KYENGE – TERRORISTI DIGITALI
Ma attenzione. Come abbiamo imparato a nostre spese, dietro Facebook non c’è alcuna ‘intelligenza’. Non esistono moderatori umani che analizzino davvero, tranne in rari casi dovuta la mole di traffico, il contenuto dei post. Quindi tutto dipende dal numero delle segnalazioni: se un certo gruppo di individui si mette d’accordo per segnalare in modo massiccio e continuato una pagina o, in misura più difficile, un profilo, scattano le sospensioni e la rimozione di post e pagine.
Inoltre i responsabili, non essendo italiani, raramente hanno la consapevolezza di cosa riguarda un post o una vignetta. Questo detto, il fatto che un social network censuri un disegnatore di vignette è profondamente indicativo del tanfo di censura che si respira in certi ambienti ottusi che tanto garbano a Boldrini.