Lega rimpatria criminale romeno incubo dei cittadini, biglietto di sola andata

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Criminale romeno espulso. Dalla Lega. Ci volevano un paio di militanti del Carroccio, un piccolo sacrificio economico e qualche visita al consolato per rendere effettivo quel foglio di via che la Questura aveva consegnato a Florea Durac, classe 1963, famoso a Ferrara per aver commesso rapine, scippi, aver deturpato palazzi pubblici e orinato ovunque.

Un delinquente a tutti gli effetti, che la Lega Nord ha fatto salire su un bus pagandogli il biglietto e fornendogli i documenti necessari per l’espatrio.

Sembra assurdo, ma l’Italia è quel Paese in cui ai criminali viene dato un foglio di via obbligandoli a lasciare il Paese entro un mese e poi non gli si forniscono neppure di documenti per andarsene. Durac ha un curricul crimine di tutto rispetto. In Romania, racconta, è stato in gattabuglia per venti anni a causa di un omicidio: “Ho ammazzato una persona con una bottiglia in testa”, racconta candidamente. Dopo essere uscito di cella, ha girato l’Europa collezionando visite in tutte le carceri del Vecchio Continente. In Italia ci ha passato solo qualche giorno, sebbene negli ultimi tempi fosse diventato l’incubo del quartiere Gad di Ferrara, alcuni palazzoni vicino alla stazione, famosi più per la criminalità che per la bellezza del luogo.

Durac il 31 maggio ha ricevuto il foglio di via dalla Questura. Non ha opposto resistenza all’espatrio, anzi: voleva andarsene, ma non aveva né i soldi né i documenti per farlo. E così ci ha pensato Nicola Lodi, 42enne energico leghista, responsabile sicurezza del Carroccio ferrarese. “La questura ci ha negato il documento – racconta Lodi – e così abbiamo deciso di accompagnare Durac al consolato rumeno di Bologna, dove in 24 ore siamo riusciti a sbloccare la situazione e a ottenere il nulla osta per il suo ritorno in patria”. “Ma come si fa a espellere una persona e poi rendere impossibile il suo allontanamento per questioni burocratiche? Con la nostra azione – continua Lodi – abbiamo dimostrato alle istituzioni che il modo per fare le cose c’è, basta volerlo”.

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A dimostrarlo c’è il fatto che ora Durac è veramente in viaggio per la Romania, con quei biglietti da 115 euro pagati dalla Lega Nord (e orgogliosamente mostrati su Facebook). Destinzazione finale: Craiova. Lì, dice Durac, lavorerà la terra con i cavalli e “in Italia non ci tornerò più”. Lo promette. Non gli interessa il fatto che in Italia ha sparsi qua e là circa 6 figli, di cui una incontrata alla stazione di Bologna quando è andato a fare le fototessere per i documenti. “Non lo vedevo da venti anni”, ha detto la figlia, anche lei vagabonda.

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La prossima sfida della Lega Nord e di Nicola Lodi è quella di fare lo stesso con un’altro volto noto di Ferrara. “Cercheremo di far allontanare dall’Italia Tatiana – racconta – una rom pluripregiudicata che bivacca nel Ferrarese e che si è macchiata anche di violenza sessuale nei confronti di un minore”.

Quando lo Stato non esiste, o come nel caso italiano è contro Popolo e Nazione, i cittadini devono prendere nelle proprie mani le prerogative che hanno concesso allo Stato. Perché è questo che dobbiamo comprendere: i nostri diritti non derivano dallo Stato, lo Stato è una mera struttura che deriva i propri poteri dalla volontà dei cittadini. E’ essenziale comprendere questa differenza. Non siamo sudditi.

Abbiamo quindi il diritto naturale di presidiare, noi, i confini. Il diritto naturale di bloccare l’invasione. Di eliminare i delinquenti. Di cacciare gli eversori dal governo.