“Il populismo è una trappola”. Parola di padre Arturo Sosa Abascal, preposito generale della Compagnia di Gesù. Il boss dei Gesuiti. Ex estremista di sinistra venezuelano.
“I migranti – millanta – sono fonte di ricchezza”. Per lui, è fuori di dubbio che lo siano.
“(Il populismo, ndr) presuppone una presenza di popolo alle spalle dei leader, ma ciò non avviene più – dice padre Sosa ai microfoni del Sir, forse riferendosi a Bergoglio e alle chiese sempre più vuote – i populismi di adesso sono rappresentati da individui che non hanno un supporto popolare. Sono piuttosto antipolitici e antipartitici”.
Da un gesuita ci si aspetterebbe un’analisi un po’ più intellettivamente degna di questo nome. Ma ormai, anche ai gesuiti è rimasta solo l’arroganza, non più il resto.
Il preposito generale della Compagnia di Gesù rinfaccia ai partiti “populisti” di cavalcare “le pulsioni nazionaliste” e li accusa di sfruttare le persone “per erigere muri” anziché “elevarle a ragione identitaria”. “Hanno ambizione di potere personale – continua padre Sosa – sono molto pericolosi. Il popolo è illuso, non conta nulla. I capi fanno leva sui sentimenti di disagio per coltivare i propri interessi”.
“La diffidenza nei confronti del diverso è diffusa, ma come cristiani siamo chiamati a fare il contrario. È un processo di conversione per tutti. L’Italia – spiega ancora il superiore dei Gesuiti – è tra i Paesi più aperti all’accoglienza in Europa”. A suo dire il problema è solo a livello politico.
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In realtà è l’opposto: il popolo italiano è il meno aperto all’accoglienza, è il governo non eletto che è a cosce aperte per gli stessi motivi del boss dei gesuiti. Inutile ribadire quali.
“Come i cristiani possono contribuire affinché la società civile sia aperta? Il futuro dell’Europa dipende molto dalla manodopera che arriva da altri Paesi – continua – per questo occorre pianificare una strategia comune. I migranti sono una fonte di ricchezza – conclude – a scappare da guerre e carestie uomini e donne che hanno il desiderio di lavorare”.
L’unica carestia in corso è nella testa di Sosa. L’unica guerra in corso è in Siria, e di Siriani, in Italia non ne sbarcano.