Seferovic, il Rom che non può stare in galera: già libero per rogo Centocelle

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Il gip di Torino, Alessandra Danieli, ha convalidato il fermo di polizia di Serif Seferovic, il ventenne rom gravemente indiziato di essere il responsabile della morte delle tre zingare Halilovich, bruciate vive lo scorso 10 maggio nel rogo del camper in cui vivevano abusivamente, nel quartiere Centocelle a Roma. Ma contrariamente a quanto chiesto dal pm di Roma, Antonino di Maio, non ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disponendo, quindi, la scarcerazione del giovane.

La decisione del gip è stata motivata dalla “mancanza di gravi indizi di colpevolezza” a carico di Seferovic. Interrogato ieri mattina dal gip del capoluogo piemontese, Alessandra Danieli, il ventenne rom aveva affermato di non trovarsi sul luogo dell’incendio.

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Lo zingaro era stato già arrestato per aver scippato, lo scorso dicembre, la giovane studentessa cinese Zhang Yao, morta poco dopo lo scippo, travolta da un treno mentre inseguiva i suoi aggressori. Seferovic fu condannato a due anni. Pena sospesa.

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“Sono soddisfatto del risultato ottenuto, sin dal primo momento il mio assistito si era dichiarato innocente ed estraneo ai fatti”, ha commentato il legale di Seferovic, l’avvocato Gianluca Nicolini.