Inneggiava alla violenza contro tutti coloro che non hanno abbracciato la fede di Allah. Come, del resto, è scritto sul Corano. Sono queste le ragioni dell’espulsione del marocchino di 29 anni che, da quando aveva raggiunto Perugia senza permesso di soggiorno, si era messo a predicare il verbo del Corano, quello applicato alla lettera da Isis. Non essere in regola con i documenti non era sufficiente, il che la dice lunga sull’idiozia della politica migratoria italiana.
Per il resto ci hanno pensato gli uomini della Digos che hanno ascoltato testimoni, tradotto e acquisito le prove di pericolosità dell’imam marocchino che era solito predicare nella storica moschea di via dei Priori. L’imam era solito istigare la violenza e l’odio a piccoli gruppi che selezionava credendo che di poterli plagiare meglio e di non correre i rischi. Oltre alla sua frase choc: “sgozzare gli infedeli crociati”, era solito anche ribadire che le donne devono essere sottomesse e crescere secondo l’educazione islamica e non occidentale. Era contrario ai matrimoni misti
Quindi, invece di espellere il clandestino, hanno sprecato mesi a ‘tradurre’: non bastava violasse la legge, per essere espulso doveva essere un terrorista.