L’uomo di Soros attacca: “Accogliere migranti porta ricchezza” – VIDEO

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Soros, Open Society e le sue società finanziano le Ong che salvano i migranti in mare?

“Noi non finanziamo le organizzazioni che fanno salvataggio in mare. Ci occupiamo dei diritti dei migranti una volta che sono arrivati (in Europa) oppure nei Paesi di transito”, dice Jordi Vaquer, il direttore catalano di Open society foundation in Europa in una intervista a Il Giornale.

Infatti, la colonizzazione è fatta di diversi stadi, ognuno si occupa del proprio compito nella distruzione della civiltà europea. Ma il dipendente di Soros mente comunque, visto che la Open Society finanzia Moas attraverso Avaaz, la ong sotto inchiesta dei miliardari Catrambone.

Ma più preoccupante è il controllo diretto – staccano assegni – che Soros e i suoi hanno di molti politici europei.

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Tra i documenti hackerati da DCLeaks alle organizzazioni di Soros, e diffusi, c’è anche la lista dei servi alleati dello speculatore: “Mapping. Reliable allies in the European Parliament (2014 – 2019)”.

In questa lista, il “Kumquat Consult”, agenzia di lobbying con sede a Bruxelles incaricata da Soros, presenta ai vari settori delle organizzazioni dello speculatore finanziario, una mappatura degli alleati ritenuti “affidabili”  – servizievoli – presenti nel Parlamento Europeo. Politici sui quali poter “contare” al fine di costruire relazioni “durature e di fiducia”, volte a promuovere il programma politico della “Open Society Foundation”.

Il dossier di 177 pagine, come scrivono gli stessi autori nell’introduzione, si propone di “fornire all’Open Society European Policy Institute e all’ Open Society network intelligence una dettagliata mappatura  riguardo tutte i membri dell’ottavo Europarlamento propensi e disponibili a sostenere gli obiettivi programmatici dell’Open Society durante il quinquennio di legislatura 2014-2019”. Galoppini.

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La società di lobbying ha passato in rassegna tutti i membri dell’Europarlamento, le 11 commissioni e le 26 delegazioni, così come gli organi decisionali più alti del Parlamento Europeo, per arrivare a definire la lista di coloro che sono considerati “idonei” a supportare le linee programmatiche della “Open Society”. La conclusione è che di questi, ben 226, possono essere considerati, per il loro profilo e background politico, acquistabili e probabilmente già acquistati dalla “Open Society”.

Gli ‘italiani’ presenti in questa lista sono in ordine alfabetico: Brando Maria Benifei,Sergio Gaetano Cofferati, Andrea Cozzolino, Isabella De Monte, Elena Gentile, Roberto Gualtieri, Kashetu Kyenge, Luigi Morgano, Alessia Maria Mosca, Pier Antonio Panzeri, Gianni Pittella, Elly Schlein, Barbara Spinelli e Daniele Viotti.