Procuratore Antiterrorismo contro Ong: “Servono agenti polizia a bordo”

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Le navi delle ong “dovrebbero accettare di far salire a bordo un ufficiale di polizia giudiziaria che, senza intralciare le operazioni di soccorso, possa fare il lavoro tipico della polizia giudiziaria: serve un punto di equilibrio tra salvezza delle vite in pericolo ed accertamento delle responsabilità dei trafficanti”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti in audizione al comitato Schengen.

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Non c’è alcuna ‘vita in pericolo’, ci sono clandestini che pagano migliaia di euro per venire qui a sfruttare gli italiani. IL nostro welfare. E prendersi i nostri lavori. Quando va male, a stuprare o farsi saltare in aria ai concerti. Il traffico delle Ong non va ‘istituzionalizzato’, va eliminato.

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INTANTO, LE ONG CI PORTANO CRIMINALI – Facevano parte dell’organizzazione criminale che gestiva il traffico di esseri umani verso l’Italia due siriani ed un libico sottoposti a fermo perché ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione soccorsa nel canale di Sicilia carica di migranti giunti poi nel porto di Corigliano Calabro venerdì scorso. Lo hanno riferito gli investigatori ed il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla. Dalle indagini, che si sono avvalse della collaborazione di un migrante senegalese, è emerso come i tre – i siriani Khaled Thaled, 24 anni, e Ahmad Dej (24) e il libico Siraj Alakari (21) – fossero coloro che a Sabrata (Libia) facevano parte dell’organizzazione con il compito della guardia armata nel campo ove erano tenuti nascosti i migranti. Quindi, il 23 maggio scorso, dopo avere lasciato a terra i fucili, si sono imbarcati su un gommone che hanno condotto lungo le coste libiche in attesa delle navi delle Ong. I tre sono stati trovati in possesso di diversi telefoni cellulari, di denaro contante e di supporti informatici.