Donna stuprata accusata di adulterio, corte islamica la condanna a lapidazione

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Una ragazza di 19 anni è stata condannata a morte dalla corte della Sharia del suo villaggio nella provincia del Punjab, in Pakistan, con l’accusa di avere avuto una relazione illecita con il cugino dopo che lei lo ha accusato di averla stuprata: insomma, il cugino la violenta, lei viene lapidata. Per lui nulla.

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Shumaila è fuggita: “Non riuscivo a gridare, Ahmed aveva in mano una pistola. Ma gli anziani hanno rifiutato di accettare la mia dichiarazione e hanno sentenziato che io volontariamente ho dormito con lui“. L’avrebbe involontariamente sedotto, provocato. Per questo le islamiche girano coperte: non devono provocare lo stupro dei loro uomini.

Intanto noi accogliamo quegli uomini in Italia come profughi. Avrebbe, una parvenza di senso, se accogliessimo le donne.