La vetrina di un negozio dismesso del centro storico completamente tappezzato di annunci legali relativi al bando per accoglienza ed assistenza cittadini stranieri della Prefettura. Al centro, su un foglio, l’eloquente scritta “10.400.000 euro per aiutare 2.300 extracomunitari, 4.520 euro a persona, mia mamma prende 500 euro”. Accanto, un altro pezzo di carta in cui si legge “raccolta firme”.
Siamo in via Emilia San Pietro 39, in pieno centro storico, all’altezza di Palazzo Ruini. Qui è in corso una raccolta firme a dir poco sui generis che in poche ore è diventata virale. Non tanto per il numero di firme raccolte. Ma per la quantità di post apparsi sulle bacheche Facebook di tantissimi reggiani.
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In realtà è di ieri una proroga: «Si rende noto – si legge sul sito della Prefettura – che per motivi organizzativi la seduta pubblica di gara, fissata per il giorno 25 maggio alle ore 10 presso i locali di questa Prefettura, per l’apertura delle buste contrassegnate dalla lettera “A” (documentazione) e lettera “B” (offerta tecnica) per la sola verifica della documentazione richiesta è rinviata”. Fatto sta che la protesta – probabilmente partita da una persona singola – sta trasformandosi in una mobilitazione con un’eco forse inaspettata.