Manchester, Islamici offendono ragazzine morte: “Solo piccole putt*ne”

Vox
Condividi!

Il terrorista islamico (sì, lo era) e i suoi presunti complici avevano scelto il concerto di Ariana Grande a Manchester come bersaglio per un motivo ben chiaro. Non per ammazzare «piccoli», ovvero bambini in generale, come ha scritto Magdi Allam su Il Giornale d’ieri ma per ammazzare «piccole puttane». I fan della Grande sono quasi esclusivamente ragazze minorenne ed ecco perché sono state prese di mira. L’Isis che ha rivendicato l’attentato nella sua dichiarazione in riguardo ha parlato esplicitamente di «arena di concerti senza pudore». Ormai lo sappiamo tutti. Una musulmana deve coprire il proprio corpo e testa in pubblico, e spesso anche la faccia, e spesso non può neanche uscire di casa senza una scorta maschile.

Per quanto riguardano la musica e il canto invece, secondo la versione jihadista dell’islam almeno, sono vietati perché roba del diavolo. Dunque, non esiste un bersaglio migliore di una folla di migliaia di ragazzine occidentali vestite come normali ragazzine occidentali, cioè da puttane.

E chiaramente al musulmano moderato, non piacerebbe per niente il modo di vestirsi e di comportarsi delle ragazzine che ci sono andate per divertirsi e ballare ecc. Poi però – e lo dobbiamo credere – tale musulmano si ferma lì. Il jihadista medio, invece, no. Secondo lui, pardon, secondo Allah parlando con lui tramite il Profeta con un assist dai testi sacri del Corano, quelle ragazzine devono morire, anzi meritano di morire. Non solo perché sono infedeli ma perché sono puttane.

Ogni volta che un musulmano commette un attentato di questo genere l’élite al comando della civiltà occidentale – un’élite solitamente non credente e perciò cieca a mio parere – si chiede: «Chi farebbe una cosa simile e per quale motivo?». E poi insiste: «Non c’entra l’islam perché l’islam è la religione della pace».

Vox

Ma la risposta invece c’è. Ogni volta. Ed è sempre quella. A volte i jihadisti sono nati qui, a volte no. A volte agiscono da soli, a volte no. Ecc. ecc. Hanno fatto Jihad (Guerra santa) nel nome di Allah. Punto.

E l’hanno fatta nel passato, e l’altra sera a Manchester contro il sesso femminile perché odiano forse sopra ogni altra cosa le donne occidentali. Da dove proviene questo odio islamico per le donne? Dal nulla? Oppure dalla fede islamica? Perché in qualsiasi Paese islamico alle donne sono negate tante libertà, agli uomini no?

Perché esistono legalmente, persino nella Gran Bretagna, dei tribunali della Sharia che trattano le musulmane come cittadini inferiori?

VERIFICA LA NOTIZIA
L’anno scorso proprio a Manchester le forze dell’ordine hanno organizzato un attentato finto perpetrato da un kamikaze jihadista che – per rendere tutto più verosimile – gridava «Allah Akbar!». L’idea era di prepararsi a veri attentati terroristi. Indovinate che cosa è successa? Beh, la sinistra e i gruppi di musulmani moderati tutti si sono arrabbiati come dei puma. Hanno gridato «razzisti» ecc. ecc. L’Assistant Chief Constable di Manchester Garry Shewan è stato costretto a tenere una conferenza stampa per scusarsi: «In effetti è inaccettabile usare quella frase religiosa subito prima del finto attentato suicida, che ha collegato questa esercitazione con l’islam. La riconosciamo e chiediamo scusa per l’offesa che questo ha causato».

Non c’entra la religione della pace dunque neanche con i kamikaze. Così fresco e pulito.