Sindaco accoglie finti profughi, pioggia di insulti dai cittadini: lei li denuncia

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“Quella grandissima puttana” è stato il complimento più gettonato ricevuto sulla sua pagina Facebook da Siria Trezzi, prima cittadina di Cinisello Balsamo, comune alle porte di Milano. Il sindaco, PD, è uno dei 76 sindaci traditori che hanno siglato in Prefettura il piano di africanizzazione del loro territorio. Già nota per alcune uscite bizzarre:

Sindaco: ‘A terrorismo islamico si risponde con più moschee’

Poteva aspettarsi la reazione anche volgare e sicuramente sbagliata nei modi di alcuni dei residenti che sono a grande maggioranza contrari, ma non hanno alcuna voce in capitolo. Invece no: «È già successo altre volte in precedenza, ma questa volta non voglio più fare finta di nulla», ha spiegato sulla sua fanpage dove ha pubblicato gli insulti.

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«Si può essere in disaccordo con le scelte politiche ed amministrative, avere visioni diverse della società, ma sono convinta che ci siano dei limiti che non debbano essere oltrepassati». Uno di questi limiti è che i cittadini possono essere in disaccordo, ma senza che abbiano voce in capitolo. Se si nega la democrazia alla radice, poi ci si deve attendere la reazione violenta di chi ha perso il diritto a decidere. O no? Prima la chiamavano resistenza.

La questione finirà in tribunale, per almeno uno dei cittadini che hanno pubblicato il commento scatterà una denuncia: «Credo che sia giusto e doveroso denunciare chi usa termini di tale violenza contro le donne, oppure razzisti, sessisti, omofobi, perché è ora di porre un argine alla deriva a cui alle volte si assiste da parte di certi individui, dai social network fino alle azioni reali».

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Il post della prima cittadina di Cinisello è stato condiviso da numerosi esponenti del Partito Democratico di Milano che hanno espresso solidarietà. «Massima solidarietà Siria, non passeranno», ha scritto Pietro Bussolati, segretario del Pd a Milano. «Ho condiviso la foto del tuo post…dire che sono schifata è minimizzare quello che sto provando — ha aggiunto Giancarla Marchesi, sindaco di Cesate, altro firmatario del piano di colonizzazione —. Un grande abbraccio e la mia più sincera solidarietà».

Nessuna solidarietà a chi viene scippato in centro e alle donne che vengono, sul serio, violentate dai profughi.