MATTARELLA OFFENDE EMIGRANTI ITALIANI PARAGONANDOLI AI CLANDESTINI

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Un mantra. Sergio Mattarella, presidente abusivo della Repubblica, nominato da un Parlamento illegittimo, con la scusa di parlare alla comunità degli italiani di Argentina al teatro Coliseo, confonde la loro esperienza di emigranti in una terra vuota e sconfinata, con quella dei fancazzisti che oggi invadono le nostre terre. E’ uno dei temi preferiti dei cazzari dell’immigrazione, perché può confondere menti impreparate e deboli, tipo gli elettori del PD.

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Ora, però, “viviamo tempi nei quali le questioni migratorie assumono nuovamente enorme rilevanza. I mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione immani tragedie, in cui i temi della solidarietà e della dignità della persona, si scontrano – prima ancora che con preoccupazioni legate alla sicurezza – con intolleranza, discriminazioni e diffusa incapacità di riuscire a comprendere ciò che è in atto, ciò che sta accadendo nel mondo”. Lo scongelamento pre-intervento deve essere stato troppo frettoloso.

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L’intervento di Mattarella non è piaciuto a Matteo Salvini. Che su Facebook ha duramente criticato il capo dello Stato per la solita frase demenziale che “gli immigrati sono una risorsa”. “Quanta ipocrisia – ha tuonato il leader della Lega Nord – paragonare i milioni di italiani che emigrarono in cerca di lavoro, e a cui nessuno regalò pranzi, alberghi o telefonini, ai clandestini che sbarcano oggi in Italia e fanno casino, è una vergogna”. E ancora: “Stop invasione, Mattarella complice”.