SCANDALO ONG, DOSSIER FRONTEX FA I NOMI: MEDICI SENZA FRONTIERE MINACCIA QUERELE

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Le organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo, nel 90% del salvataggi effettuati, individuano direttamente le imbarcazioni che trasportano migranti, prima che sia partita una richiesta di aiuto e prima delle comunicazioni da parte della Guardia costiera, e sono attivate direttamente dai trafficanti stessi: i telefoni satellitari consegnati agli scafisti contengono infatti numeri delle imbarcazioni ONG che intervengono. Si tratta di modalità che interferiscono con le indagini sui trafficanti e, nella sostanza, facilitano il traffico. Come abbiamo spesso denunciato, c’è una sinergia tra scafisti libici e quelli umanitari delle ONG.

Sono le accuse contenute nel dossier di Frontex diffuso oggi in parte dai media, su cui indaga il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. Accuse alle quali le ong hanno già più volte replicato respingendole come “infamie”. Infamie vere, a quanto pare.

La relazione dell’Agenzia europea indica 8 navi private e le relative ong. Praticamente tutte quelle impegnate nel traffico umanitario: Sea Watch di SeaWatch.org che batte bandiera olandese e porta fino a 350 persone; Aquarius di Sos Mediterraneo/Medici senza frontiere di Gibilterra con una capienza di 500 persone; Sea Eye di Sea Watch.org dall’Olanda, fino a 200 persone; Iuventa di Jugendrettet.org, bandiera olandese con 100 persone; Minden di Lifeboat Project tedesca per 150; Golfo Azzurro di Open Arms da Panama che porta fino a 500 persone; Phoenix di Moas con bandiera del Belize che ne imbarca 400; Prudence di Medici senza frontiere con bandiera italiana che è la più grande visto che ha 1.000 posti.

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Frontex ha esaminato le rotte seguite da queste navi e in particolare le modalità di avvicinamento alle acque libiche, ma ha anche utilizzato testimonianze di migranti sbarcati e le informazioni fornite da agenzie di intelligence di alcuni Stati. E sostiene che “prima e durante le operazioni di salvataggio alcune ong hanno spento i transponder per parecchio tempo“.

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Dopo che Frontex ha inserito anche Medici Senza Frontiere Italia nel dossier, l’associazione umanitaria ha annunciato azioni legali. “Porteremo avanti azioni legali contro chi ci diffama” ha detto Loris De Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere Italia, ai microfoni di ‘Radio Capital’.

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“Una struttura come Frontex, che riceve finanziamenti enormi da parte dei 28 Stati membri Ue ed è inefficace – dice De Filippi – è evidente che deve mettere sul banco degli imputati qualcun altro. Dire che abbiamo rapporti diretti coi trafficanti è un’accusa infamante. Noi non spegniamo i trasponder – continua il responsabile Italia di Msf – in oltre il 70% dei casi il sistema di coordinamento di Roma ci dice dove andare avvisandoci del naufragio. In altri casi abbiamo avvistato noi i migranti dalle nostre navi e poi abbiamo avvisato il rescue center di Roma che ci ha detto che fare. Non è possibile che si dica che i migranti arrivano da noi perché ci sono le Ong”. Chi li porta? Il fatto che collaboriate con la Guardia Costiera significa solo che avete anche dei complici.

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