Vescovo: “Italiani devono meticciarsi con immigrati”

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“La situazione drammatica e instabile della Libia l’ha creata l’Europa e le incaute scelte europee non possono essere pagate solo da coloro che oggi sono costretti a mettersi in mare e arrivano da noi, cioè i migranti”, è la bizzarra tesi del Direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, partecipando alla trasmissione “CoffeeBreak” su La 7.

Se i ‘migranti’ fossero libici, potrebbe anche avere ragione, ma in realtà i fancazzisti sono di ogni provenienza, tranne la Libia: sfruttano il disastro creato in Libia per usarla come base di lancio verso l’Italia. E Perego ingrassa con tutta la Cei.

Difende il lucroso business: “Sempre e in ogni occasione è giusto che la Procura e la Magistratura sia vigile e assuma conoscenze sulla situazione attuale nel Mediterraneo, perché i migranti non siano doppiamente vittime”, ha detto Mons. Perego: però, il fuoco politico “indistintamente sulle nove ONG che operano nel Mediterraneo per salvare le vite umane – difronte alle morti che sono passate a oltre 5 mila nel 2016 rispetto alle 3 mila del 2015 – con risorse di fondazioni bancarie e di privati, della società civile è stato un atto, lo ripeto, ipocrita e vergognoso”.

Poi definisce gli stupri, lo spaccio generalizzato e gli assassinii come un ‘percorso di inserimento sociale’, noi sappiamo quali sono gli ‘inserimenti’ che Perego e i suoi amano: “Sono troppi coloro che stiamo accogliendo? 175.000 persone se accolte in maniera diffusa negli ottomila comuni italiani, valorizzando percorsi personali di accompagnamento e di integrazione, utilizzando le risorse disponibili per un servizio nuovo e per figure, educatori, mediatori etc., che possono essere utili per creare e favorire dialogo e inserimento sociale sul territorio credo sia un atto intelligente e di responsabilità”.

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Poi la parte più grave di tutto il discorso: “Tanto più in un Paese che sta morendo, nel 2016 150.000 morti in più rispetto alle nascite, e che può trovare un suo futuro in percorsi di ‘meticciato’, come più volte ha detto il card. Scola, come è sempre avvenuto nella storia italiana, questa volta in maniera pacifica. E’ chiaro – ha concluso Perego – che anche nell’accoglienza diffusa dei migranti l’Europa deve finalmente svegliarsi dal sonno e promuoverla in tutti i e 27 paesi europei”.

Gli Etruschi erano autoctoni della Penisola

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Se c’è un Paese dove il ‘meticciato’ non ha mai interessato le popolazioni è l’Italia. Che secondo studi genetici conserva le proprie peculiarità locali da oltre duemila anni. Perché, cosa incomprensibile ai fanatici come Perego, l’occupazione da parte di piccoli eserciti nulla ha a che vedere con la migrazione di popoli. E l’Italia è stato l’unico paese europeo a non subire una sostituzione di popolo durante le invasioni barbariche, unico fenomeno di migrazioni massicce simile a quello attuale.

Gli italiani sono unici. Lo rivela uno studio elaborato dal genetista olandese Manfred Kayser e pubblicata dalla rivista Current Biology. Il genetista ha analizzato la mappa genetica dell’Europa, studiando il dna di quasi 2.500 persone appartenenti a 23 sottopopolazioni. E dallo studio e’ emerso che gli europei sono abbastanza simili tra loro dal punto di vista genetico. Stessa razza. Le differenze piu’ significative si rilevano tra le popolazioni del Nord e quelle del Sud. La mappa pero’ ha evidenziato anche l’esistenza di due isole genetiche: quella dei finlandesi e quella degli italiani. Le Alpi, infatti, si sarebbero comportate non solo come barriera geografica, ma anche genetica, impedendo un mescolamento del nostro Dna con quello delle altre popolazioni europee.

Lo studio elaborato dal genetista olandese Manfred Kayser e pubblicata dalla rivista Current Biology ha analizzato la mappa genetica dell’Europa, studiando il dna di quasi 2.500 persone appartenenti a 23 sottopopolazioni.

In futuro sarà possibile identificare più facilmente i geni che aumentano il rischio di malattie come il diabete e l’ipertensione”.

Vogliono invece fare passare l’idea anti-scientifica del ‘popolo meticcio’, per imporre il meticciato moderno. E l’idea, altrettanto bislacca, che la diminuzione della popolazione sia un male in sé, quando invece libera risorse, per imporre l’immigrazione.

I Perego hanno un desiderio sessuale represso che li porta a desiderare l’annientamento etnico del proprio popolo, perché vi vedono quella sodomizzazione che desiderano. Loro ci vogliono meticci perché è solo un’altra forma della loro perversione. Una perversione che è contro Dio e contro la natura.

L’identità è l’unica cosa che conta, in altre epoche, più sane, Perego lavorerebbe in miniera.