Il carecere di Bollate, del quale ci siamo già occupati:
Colpisce ancora. E’ l’ottavo detenuto straniero che evade dall’inizio dell’anno.
Stavolta parliamo di un detenuto albanese, condannato per droga, evaso dal carcere di Bollate nelle scorse ore. L’uomo, secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine, non è più rientrato dal permesso di lavoro in un istituto esterno al carcere.
E’ infatti nota la predisposizione del direttore del carcere nel concedere permessi di questo tipo in modo piuttosto ‘esuberante’.
La polizia penitenziaria lo aspettava per le 18. Ma il malvivente non si è mai fatto vedere. Salgono a otto così le evasioni dall’inizio dell’anno dal carcere milanese.
A denunciare l’ennesima “evasione bianca”, è il segretario regionale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria), Giuseppe Bolena: “Fino a quando si continuerà a lavorare con organici ridotti all’osso, la polizia penitenziaria potrà garantire soltanto l’indispensabile – spiega l’agente -. I dati dicono che bisogna intervenire con urgenza: a Bollate ci sono 200 detenuti ammessi al lavoro all’esterno, gestiti da soli 13 agenti. Non possiamo continuare a mettere sempre una toppa agli errori dell’Amministrazione penitenziaria”.
Ma soprattutto: perché il direttore è ancora al suo posto: